4 novembre 2015
I conti segreti del Vaticano • Per il jet russo precipitato nel Sinai cresce l’ipotesi attentato • Dopo un’altra frana Messina resta di nuovo senz’acqua • La rinascita della Fontana di Trevi • Sulle strade delle grandi città un morto su tre è un pedone • In Italia vengono rubate ogni ora quattordici utilitarie
Vatileaks 1 I documenti contenuti nei libri Via Crucis di Gianluigi Nuzzi e Avarizia di Emiliano Fittipaldi illuminano realtà inedite e altre già emerse nei mesi scorsi. Dai mega-appartamenti da 500metri quadri dei cardinali di Curia al tesoretto ecclesiastico di quattro miliardi di euro in proprietà immobiliari. A questo quadro descritto negli ultimi mesi dai mass media, il libro di Nuzzi aggiunge registrazioni di incontri riservati tra prelati e il Papa («i costi sono fuori controllo, ci sono trappole», dice Francesco). Bilanci non ufficiali da cui emergono corruzione e malaffare. Per il resto non sono una novità i fasti delle gerarchie, le regge a canone zero, la fabbrica dei santi, le offerte dei fedeli sottratte alla beneficenza, il buco nero delle pensioni. Nell’inchiesta di Fittipaldi, soldi, immobili, sprechi. Ma anche affari sporchi e privilegi. Lo Ior gestisce 4 fondi di carità ma nel 2013 e nel 2014 neppure un euro è andato ai bisognosi o alla solidarietà nonostante saldi in attivo per decine di milioni di euro.
Vatileaks 2 Tra le rivelazioni di Fittipaldi nel libro Avarizia: George Pell, il cardinale australiano che il Papa ha scelto e voluto a capo della nuova potentissima Segreteria dell’Economia per mettere ordine nelle spese della curia, ha speso settantamila euro al mese tra luglio 2014 e gennaio del 2015 per mantenere se stesso e un ufficio nel quale lavorano appena tre persone. Accanto a lui c’è Danny Casey, suo economo personale, che la Chiesa paga 15mila euro al mese. Esentasse, naturalmente. «Il monsignore per il suo commercialista di fiducia vuole il meglio. Così la segreteria gli ha pure affittato una casa da 2900 euro al mese a via dei Coro nari e ha pagato arredi di qualità per l’ufficio e per l’abitazione: le tabelle segnano alla voce “tappezzeria” 7.292 euro, quasi 47 mila euro per “mobili e armadi” (tra cui il “sottolavello” da 4.600 euro), oltre a lavoretti vari da 33mila euro» (Foschini, Rep).
Vatileaks 3 È noto il caso del cardinale Tarcisio Bertone, l’ex segretario di Stato, salesiano, che vive in un attico da 500 metri quadri con vista su San Pietro, risultato dalla fusione di due appartamenti precedenti. Secondo un documento citato da Fittipaldi, la fondazione Bambino Gesù, che raccoglie le donazioni a favore dell’omonimo ospedale pediatrico, ha versato 200 mila euro per la ristrutturazione dell’appartamento. A sbalordire i comuni mortali, poi, giungono le scoperte di Gianluigi Nuzzi, perché l’appartamento di Bertone «non è l’eccezione - scrive - ma la regola». Tutti i cardinali della Curia ricevono infatti una residenza di servizio, dove vivono accuditi da una suora che fa da governante. Tra i più estesi, di ben 445 metri quadri, vi è l’appartamento assegnato al cardinale Velasio de Paolis, amico tra i più cari di Ratzinger e presidente emerito della Prefettura per gli affari economici. Appena più piccolo è l’appartamento dell’anziano cardinale sloveno Frank Rodé, 81 anni, già arcivescovo di Lubiana, membro del Pontificio Concilio della cultura. Il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della unità cristiana, a sua volta dispone di una casa di 356 metri quadri (Grignetti, Sta).
Vatileaks 4 Ieri sera monsignor Angelo Becciu ha scritto sul suo profilo Twitter: «Ho appena visto il Papa. Sue parole testuali: andiamo avanti con serenità e determinazione». A cardinali e vescovi riuniti a San Pietro per la messa dei prelati defunti, Francesco ha ricordato: «I serpenti velenosi attaccavano il popolo in cammino». Il Vaticano è sotto shock, «ma ha gli anticorpi per reagire», dice il gesuita padre Balducci (Ansaldo, Rep).
Jet La possibilità che l’Airbus russo con 224 passeggeri a bordo sia caduto a causa di una bomba a bordo ieri è stata evocata più volte da una sequenza di indiscrezioni non smentite. La prima riguarda lo staff di tecnici inviati da Mosca che sta lavorando sulle colline del Sinai: nel primo sommario esame dei nastri delle scatole nere, i piloti non davano alcun segno di allarme né di preoccupazione ma, prima che la registrazione si interrompesse si avvertivano sullo sfondo «strani e inusuali rumori». Seconda notizia: un satellite americano avrebbe registrato al momento dell’impatto un bagliore e un emissione di calore che richiama la tesi di un’esplosione. In più in serata il seguitissimo sito Lifenews.ru ha scritto: «I corpi dei passeggeri seduti nella zona di coda presentano, a differenza degli altri, tutte le caratteristiche dei cadaveri dilaniati da una bomba. Inoltre, tra i rottami sarebbero stati trovati pezzi di metallo che non fanno parte della struttura dell’aereo e che non sembrano nemmeno compatibili con i bagagli della stiva» (Lombardozzi, Rep).
Messina A causa di un’altra frana e del rattoppo al vecchio acquedotto che non ha retto Messina resta di nuovo senz’acqua. Da Roma il governo centrale manda una squadra guidata dal capo della Protezione civile Francesco Curcio.
Fontana di Trevi Ieri pomeriggio alle 17.19 è tornata a scorrere l’acqua della Fontana di Trevi. Ci sono voluti 516 giorni, circa 17 mesi, e 26 restauratori che hanno lavorato giorno e notte. Il restauro è costato 2 milioni e 180 mila euro, donati dalla maison Fendi.
Incidenti Il rapporto Istat-Aci sugli incidenti stradali in Italia avvenuti nel 2014, segnala un miglioramento rispetto al 2013: -2,5% il numero degli incidenti (177.031 nel 2014), -2,7% dei feriti (251.147 nel 2014) ma solo un -0,6% dei morti (3381 nel 2014). Ciò non toglie che, anche nel 2014, gli incidenti stradali siano costati in termini economici qualcosa come 18 miliardi di euro. Le strade extraurbane hanno il più alto indice di mortalità (4,63 decessi ogni 100 incidenti), mentre in città avvengono i tre quarti del totale degli incidenti, anche se con conseguenze meno gravi. Il numero è però in aumento (+5,4% rispetto al 2013). Messina tra i grandi comuni ha l’indice di mortalità più alto (1,6 decessi ogni 100 incidenti), mentre Bari si classifica città più sicura (0,3). La provincia dove si sono verificati più morti è quella di Roma che con le sue 245 vittime è molto vicina al numero di morti dell’intera Toscana (250). Il comune più virtuoso, dove si è registrata una flessione del 43,8% tra il 2010 e il 2014 è invece quello di Genova. Nelle grandi città una vittima su tre era a piedi, mentre in totale nel 2014 sono state investite e uccise 578 persone (+4,9%). Se si vuole andare a piedi la provincia peggiore dove farlo è Roma (2208 investimenti), mentre nella provincia dell’Ogliastra sono stati investiti solo 2 pedoni (Zanotti, Sta).
Auto rubate Ogni giorno sulle strade italiane — secondo l’analisi Lo-Jack — Ministero dell’Interno — vengono rubate oltre 330 macchine (120.495 nell’intero anno), 13,7 ogni ora. In cima alla top ten delle auto più colpite troviamo la Panda con 11.848 furti (l’11% del totale), segue la Punto con 9.884 vetture rubate e più a distanza dalla 500 (6.825). Poi troviamo la Lancia Ypsilon (4.448) e la Uno (4.184), quindi Ford Fiesta (3.178), Volkswagen Golf (2.880) e Smart Fortwo (2.446). Chiudono la top ten Grande Punto e Opel Corsa, rispettivamente con 1.594 e 1.522 furti. Alla fine, anche per l’alto numero di macchine smembrate per il mercato nero dei ricambi, e quindi introvabili, su 330 auto rubate ogni giorno se ne recuperano meno della metà. Questo significa che in Italia si perdono le tracce di 66.145 veicoli l’anno. È come se negli ultimi 15 anni fosse sparito nel nulla un parco auto di 1.177.094 vetture (Borgomeo, Rep).
(a cura di Roberta Mercuri)