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 2015  novembre 04 Mercoledì calendario

C’è sempre più gente che guida contromano

Solo per citare i casi più recenti. Due novembre: un uomo di 41 anni, imbottito di cocaina, per sfuggire ai carabinieri, imbocca contromano la tangenziale di Torino; lo fermano dopo mezz’ora. Ventotto ottobre: un novantenne percorre dieci chilometri dell’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo. Ventiquattro ottobre: sulla tangenziale di Trento un uomo uccide tre persone. Diciannove ottobre: una donna di 81 anni inforca la Bologna-Taranto all’altezza di Forlì e provoca tre incidenti. Lo stesso giorno, sulla superstrada di Ascoli, un prete di 85 anni ferisce una ragazza di 22. Ventotto settembre: un pensionato viaggia per quattro chilometri sulla Firenze-Pisa-Livorno provocando tre incidenti. Sei settembre: un ubriaco si schianta contro un’altra auto sulla statale Sulciana, in Sardegna; muore una persona.
Gli incidenti causati da auto che viaggiano contromano sono un crescendo. Dal 2009 l’Asaps, l’associazione amici della polstrada, cataloga tutti i casi di con conseguenze fisiche alle persone o bloccati dalle forze di polizia e certificati. Un fenomeno che, forse, avrebbe bisogno di ben altra attenzione. Nel 2009 Asaps ha conteggiato 190 episodi. L’anno successivo 225, poi addirittura 304, quindi un lieve calo, 298. E ancora: 309 nel 2013 e 337 nel 2014. Il conto del primo semestre di quest’anno non segna alcuna controtendenza: a giugno le auto sorprese a viaggiare in contromano erano già 165.
Il più delle volte la polizia riesce a bloccare le auto prima che possano provocare disastri, ma quattro volte su dieci qualcuno si fa male. O muore. Spesso succede in autostrade e superstrade, con carreggiate separate, e sono dolori. Anche qui è una escalation: 89 veicoli nel 2009, 150 l’anno scorso, già 79 a giugno di quest’anno. Cresce la velocità, si moltiplicano i rischi: nel 2014, 29 persone hanno perso la vita e 251 sono rimaste ferite. Mai così tante. Un incidente su tre è provocato da autisti ubriachi o sotto effetto di droghe. Un mortale su tre è causato da persone anziane.
L’Asaps da anni invoca contromisure: adeguata segnaletica verticale e orizzontale, sistemi d’allarme acustico e visivo, attivati da fotocellule, che entrino in funzione quando un veicolo imbocca contromano uno svincolo o un casello, oppure esce da un’area di servizio nella direzione sbagliata.
Sono le stesse conclusioni cui nei giorni scorsi è arrivata la procura di Torino. Nei mesi scorsi il procuratore Raffaele Guariniello ha spedito tecnici delle Asl a controllare autostrade e raccordi sul territorio di competenza della procura. Un consulente del magistrato ha esaminato gli esiti delle verifiche. La conclusione è che le società autostradali sono a dir poco lacunose: manca la segnaletica adeguata, mancano semafori e mancano barriere di mezzeria per impedire le inversioni di marcia; la possibilità di adottare impianti automatici di segnalazione delle manovre improprie è addirittura «sconosciuta».