la Repubblica, 4 novembre 2015
Gianni Mura commenta il pareggio della Juve
BUON risultato, per come s’era messa una partita strana. Buono perché ottenere un punto giocando quasi tutto il secondo tempo in 10 non è comodo né facile per nessuno. L’espulsione di Hernanes, già graziato nel primo tempo, in Europa è automatica. Col carrinho i nostri arbitri sono forse meno severi, ma non sempre. L’entrata a piedi giunti, tanto più se ingiustificata, vale il rosso. Fino a quel momento Hernanes era stato il peggiore in campo e la Juve, che per la seconda volta si è fatta male da sola, non s’è ripresa. Tutti dietro a fare muro, e ancora tante grazie a Buffon per una paratona di piede su Stindl e per aver deviato sulla traversa, agli sgoccioli, un tiro di Hazard. Buffon, Bonucci, Evra i migliori. Con la sorpresa enorme di Lichtsteiner. Operato al cuore 32 giorni fa, solo due allenamenti con la squadra, si pensava che Allegri lo recuperasse gradatamente.
Invece ha giocato dall’inizio alla fine e,cosa più importante, ha segnato l’1-1 sull’azione migliore: imbeccata al bacio di Pogba e destro al volo, angolato, del terzino.
Ci sono state tre partite in una. Nella prima domina il Borussia: oltre a un possesso palla che tocca il 73% sa essere pericoloso. Dahoud, non ancora ventenne, dirige l’orchestra e colpisce la traversa con un destro da fuori. Da noi i calciatori sono ragazzi fino ai 23/24, il ritornello è che devono crescere. Altrove, conta come giochi e non quanti anni hai.
Peraltro, vedendo Dybala, dopo una partita non eccelsa, farsi ammonire perché troppo lento a lasciare il campo, m’è venuto il dubbio che qualche ragione Allegri ce l’abbia. Il Borussia domina e sfrutta un grave errore di Chiellini. Per qualunque squadra i gol subìti per sue colpe pesano di più. La Juve, già in difficoltà, è sempre più smarrita. Gli attaccanti non trattengono un pallone, i centrocampisti sono impacciati, sarà anche la maglia che evoca un budino di fragole, ma è una brutta Juve: molle, slegata, imprecisa. Il Borussia la prende a pallate. L’effetto è opposto a quello desiderato. Non abbatte la Juve, la sveglia. Il più sollecito è Pogba. Nel secondo tempo, fino all’espulsione, si vede una bella Juve. L’impressione è che in 11 avrebbe vinto. In 10 gioca la terza partita, di pura sofferenza, ma anche d’attenzione, d’orgoglio. Dice Allegri che avrebbe messo la firma su 8 punti a 2 partite dalla chiusura del girone. È vero, ma qualche rimpianto non è fuori luogo.