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 2015  novembre 01 Domenica calendario

Le illustrazioni erotiche cinesi e quella misteriosa passione che gli uomini hanno per piedi piccoli

In Cina, nel periodo successivo alla Rivoluzione Culturale, la produzione letteraria era scarsa, la maggior parte dei romanzi occidentali era considerata letteratura indecente e riuscire a prendere in prestito le poesie di Dante era già una conquista. Io sono una figlia di secondo letto. Lo sapevano tutti tranne la sottoscritta. Tutti, anche mia sorella maggiore e mio fratello maggiore. E tutti – vicini, compagni di studio, insegnanti – mi disprezzavano.
Non ero la sola, a essere disprezzata. Il marito della signora Zhang, nel nostro complesso residenziale, aveva lavorato su una nave da crociera prima del 1949 e con due dollari d’argento si era comprato una prostituta. I vicini disprezzavano anche lei, ma io ero buona con lei e lei con me. Aveva notato che mi piaceva leggere e un giorno di nascosto mi prestò un libro che il figlio aveva copiato a mano, Cuore di fanciulla.
Fu per me come vincere alla lotteria. La nostra famiglia era povera, la luce costava e gli adulti non ci permettevano di leggere in casa, così approfittavo dei lampioni per strada. Nel libro si raccontavano le prime esperienze sessuali fra Mena e il cugino e le tecniche per diventare una brava moglie. L’intero libro parlava di questo, raccontava in maniera diretta gli appetiti e i rapporti sessuali della ragazza. Una storia breve. Mentre lo leggevo arrossivo, il cuore mi batteva forte. Sentivo che si trattava di qualcosa che mi era proibito leggere e sapevo che la signora Zhang, analfabeta, ignorava la natura pornografica del libro, invece così diffuso fra la gente del popolo. Allo stesso tempo, temevo di essere scoperta dal figlio, che si sarebbe infuriato, e ancor di più dai miei e dal resto del vicinato: sarebbe stato come commettere un reato, e in realtà un po’ lo era.
Lo lessi in un batter d’occhio e la notte stessa lo restituii. Avevo 12 anni, ignoravo cosa fosse il rapporto fra un uomo e una donna, e dopo aver letto quel libro non mi pareva di aver compreso molto più di prima, eppure restava un libro estremamente eccitante.
Va detto che nei romanzi cinesi che avevo letto in precedenza non c’era alcuna descrizione di natura sessuale, gli eroi femminili e quelli maschili al massimo rivelavano i propri sentimenti, persino la parola «amore» era assente. Inoltre, c’erano solo personaggi cattivi, proprietari terrieri o spie, e qualche seduttore; ad eccezione di quest’ultimo il resto dei personaggi doveva adeguarsi alle regole estetiche stabilite per le opere letterarie («altezza, grandezza, completezza») dalla Banda dei Quattro che aveva per capo Jiang Qing, la moglie di Mao Zedong. In altre parole, l’eroe doveva apparire imponente, idealista, devoto e pronto a sacrificarsi per il popolo, e qualsiasi riferimento alla sfera sessuale, anche solo un bacio, sarebbe stato visto come un difetto.
Era l’epoca dell’astinenza, ogni forma di coscienza sessuale, per giovani e adulti, era stata soppressa. Nella mia provincia natale, Chongqing, diversi ragazzi erano stati arrestati con l’accusa di «immoralità» e il cento per cento di questi aveva letto Cuore di fanciulla. C’era un chiaro legame fra la lettura di questo libro e i reati di natura sessuale.
Ricordo che quando frequentavo la scuola elementare del villaggio di Yemiao, spesso venivano chiusi i cancelli delle scuole e le porte delle aule e i maestri controllavano gli zaini di ogni studente per vedere se qualcuno aveva con sé il libro proibito. La pena per chi veniva scoperto era l’espulsione. Anche i genitori dello sfortunato venivano allontanati dal posto di lavoro. Ogni volta che frugavano nel mio zaino ero terrorizzata, temevo che in qualche modo potessero scoprire che anch’io avevo letto quel libro.
Negli anni Ottanta Cuore di fanciulla si era ormai diffuso in tutte le scuole del Paese sotto forma di copie scritte a mano o di registrazioni su nastro. Copie e cassette si scambiavano di nascosto fra gli studenti, la storia veniva letta ad alta voce da una giovane studentessa. I libretti trascritti a mano che cominciarono a circolare successivamente mostravano già un’evoluzione: riportavano cioè illustrazioni, a colori o monocrome, tutte con l’immagine di Mena con il cugino o il marito, e per tutti erano chiaramente delle illustrazioni di natura pornografica. Due anni dopo, un’amica mi mostrò uno di questi libretti, spiegandomi quanto fosse diverso dagli altri. Quando le chiesi che differenza ci fosse con gli altri che già conoscevo, lo sfogliò mostrandomelo e sobbalzai quando mi resi conto che le illustrazioni non erano quelle di eroi ed eroine stretti o abbracciati, ma si era andati ben oltre, il contesto era sessualmente esplicito, si trattava di immagini pornografiche moderne e reali. Era la prima volta che vedevo immagini del genere: avevo già vent’anni.
In seguito mi capitò di imbattermi personalmente in illustrazioni analoghe a quelle pubblicate in questa pagina. Fu alla biblioteca dell’istituto di studi orientali dell’università di Londra negli anni Novanta. In tutte queste illustrazioni c’erano donne dai piedi fasciati, e gli uomini venivano ritratti durante l’atto sessuale mentre traevano piacere nello stimolare i piedini delle donne. La grandezza del seno o le curve femminili non erano importanti, mentre i piedi piccoli erano fondamentali quasi quanto gli stessi organi sessuali.
Gli esperti di sessuologia cinese ritengono che le caviglie e i piedi siano l’elemento erotico essenziale in una donna, e ancora più numerosi sono gli esperti convinti che i piedi siano strettamente legati agli organi riproduttivi, perché tramite i piedi è possibile stimolare il desiderio e il piacere sessuale femminile. Il grande scrittore Lin Yutang (1895-1976) disse che «dalla fasciatura dei piedi dipende l’esistenza naturale della coscienza sessuale cinese». L’orientalista, diplomatico e scrittore olandese Robert van Gulik (1910-1967) in La vita sessuale nell’antica Cina sottolinea come i piedi piccoli siano «il nucleo della sessualità femminile, svolgendo un ruolo estremamente importante nella vita sessuale dei cinesi». La maggior parte degli antichi libri di sessuologia cinese, fra cui in particolare La caverna, descrive in modo abbastanza dettagliato le funzionalità del piede piccolo nella vita sessuale.
Con ben mille anni di storia di piedi fasciati, c’è ancora da stupirsi della mania per i piedi degli uomini cinesi? Su questo non capisco, perché i piedi piccoli sono secondo me proprio brutti da vedere. Da bambina mi piaceva gironzolare e una cosa che non dimenticherò mai è l’aspetto dei piedi della vecchia signora del vicinato dopo aver tolto la fasciatura. Dita deformate tutte attaccate assieme, una visione difficile da sostenere, per non parlare del cattivo odore.
Non sono un uomo cinese e questo piacere per me resta un mistero.