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 2015  novembre 03 Martedì calendario

Breve elenco di tutti i guai giudiziari di Carlo Tavecchio

Sono soprattutto le parole a procurare i danni maggiori a Carlo Tavecchio. Frasi incaute che sollevano polveroni, mentre l’ex sindaco Dc di Ponte Lambro è decisamente più accorto con la gestione delle attività calcistiche che più gli stanno a cuore fin da quando era presidente della Lega nazionale dilettanti.
L’attuale n. 1 della Figc ha sempre avuto un pallino noto a tutti: i campi sintetici. Con lui al vertice, Limonta, Mondo e Italgreen – le aziende italiane leader del settore a livello mondiale – iniziano a installare sempre più prati in erba artificiale nelle categorie minori, prima ancora che questa superfici sbarchi tra i professionisti. Limonta in particolare diventa partner della Lnd: ancora oggi ne è sponsor. «Il sintetico in Italia – diceva Tavecchio in una vecchia intervista – l’ho portato io». Anche l’ultimo progetto di Tavecchio da presidente dei dilettanti ha legami con la diffusione del sintetico: un centro di formazione federale in ogni Regione italiana, ognuno dotato di un campo in erba artificiale.
Da capo della Figc invece Tavecchio ha varato i centri federali territoriali per allenare in modo uniforme i giovani talenti italiani dai dodici ai quattordici anni, con sedute apposite, ogni lunedì pomeriggio. Investimento da otto milioni in gran parte coperti da sponsor: Puma in prima fila. E pure le luci possono diventare un business. Il centro di formazione federale di Catanzaro è stato illuminato con lampade al led installate da Ceuen: una società – si vocifera – creata da un amico del fratello di Tavecchio. Ha fatto rumore anche la decisione, presa qualche mese dopo le elezioni di agosto 2014, di far acquistare alla Figc, per 107.000 euro, ben 60.000 copie del libro Ti racconto… il calcio, scritto da Tavecchio ed edito da Moruzzi’s Group, l’azienda che pubblica “Il calcio illustrato”, mensile della Lnd. Un conflitto di interessi piuttosto evidente, ma negato dalla Federcalcio.
Più lontani nel tempo i fatti descritti in un’interrogazione parlamentare che ricordava le condanne subite da Tavecchio, ex dirigente di banca, tra il 1970 e il 1998: falsità in titolo di credito, evasione fiscale, omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali, omessa denuncia, abuso d’ufficio e violazione delle norme per la tutela delle acque dall’inquinamento. Sentenze i cui effetti penali sono stati cancellati dall’istituto della riabilitazione. Ma che ciclicamente tornano a galla a causa delle imprudenti dichiarazioni del presidente federale.