La Stampa, 31 ottobre 2015
Vaticano, i corvi colpiscono ancora: violato il computer del revisore generale della Santa Sede
Ancora carte segrete trafugate in Curia. Come tre anni fa per il maggiordomo Paolo Gabriele, stanno per scattare nuovamente le manette in Vaticano. Nel mirino i corvi e le talpe che hanno svelato i misteri finanziari della Santa Sede. È stato violato il computer del Revisore generale della Santa Sede, Libero Milone: la Gendarmeria vaticana ha aperto un’indagine per scoprire chi nelle ultime settimane abbia cercato di carpire i dati contenuti nel pc dell’uomo che nel giugno scorso è stato nominato alla guida del nuovo ufficio, frutto della riforma delle finanze e degli enti economici. Un attacco al nuovo corso.
Una nuova Vatileaks
Una vicenda che mostra il riemergere di un nuovo clima di «veleni» e sospetti, quasi una nuova stagione di «corvi», come nell’era-Vatileaks. Come allora è prevista per la prossima settima l’uscita di due libri con documenti inediti provenienti dall’interno della Santa Sede e relativi alle più recenti vicende finanziarie. Li hanno scritti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi. Oltretevere viene giudicato inammissibile che i due libri contengano documenti riservati e il caso rischia di diventare una Vatileaks-due. La Santa Sede non starà a guardare inerte la pubblicità che si farà a queste opere, anche perché la divulgazione di documenti, (che secondo gli autori fanno parte del dossier riservato della Commissione referente sulle attività economiche vaticane, istituita da Francesco tra le prime iniziative del suo pontificato e poi sciolta alla fine del mandato operativo) viene considerata un attacco diretto al Pontefice e alla sua azione di riforma.
La violazione informatica è avvenuta nelle scorse settimane nell’ufficio di Milone in via della Conciliazione. Il revisore generale ha subito denunciato il fatto alla Gendarmeria vaticana e ora sono in corso le indagini, nelle quali potrebbero essere sequestrati altri computer. Si attendono sviluppi e a rischiare l’arresto sarebbero diverse figure a vario titolo legate alla Curia. Francesco aveva istituito due commissioni: una incaricata di studiare una riforma dello Ior. Mentre un’altra aveva compiti di studio e indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa.
La commissione, chiamata Cosea, per un anno ha vagliato carte e conti, suggerendo riforme per la razionalizzazione delle spese e una migliore gestione complessiva. Il percorso non è stato sempre semplice, e anche dopo l’istituzione del nuovo organismo non sono mancate frizioni interne tra il nuovo dicastero e Apsa sull’attribuzione di competenze e la direzione da dare alla gestione delle finanze. Dalle anticipazioni finora uscite anche queste frizioni sono oggetto dei due nuovi volumi sullo stesso argomento. Ieri sera il comandante della Gendarmeria Domenico Giani è rientrato dal sopralluogo in Toscana dove il Papa si recherà in visita. Presto il cerchio potrebbe stringersi attorno ai responsabili. In un clima avvelenato.