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 2015  ottobre 31 Sabato calendario

Intervista ad Angelina Jolie, che in "By the sea" dirige e affianca il marito Brad Pitt. «Una storia sulla tenacia dell’amore»

Dieci anni dopo tornano insieme. Sul set. È la prima volta da Mr. e Mrs. Smith, il film del 2005 che li fece conoscere e innamorare, che Angelina Jolie e Brad Pitt recitano insieme. Il film è By the sea, dal 12 novembre nei cinema, ed è stato scritto e diretto da Angelina, che per la prima volta si firma Jolie Pitt, e prodotto insieme al marito. I coniugi sono anche i protagonisti di questa «storia su una relazione deragliata dalla perdita, una storia sulla tenacia dell’amore».
By the sea, che esce a pochi mesi da Unbroken, terza regia della Jolie Pitt, è la storia di uno scrittore americano, Roland (Pitt), e di sua moglie Vanessa (Jolie), che arrivano in un tranquillo e pittoresco villaggio costiero in Francia negli anni 1970, in un momento in cui la loro relazione coniugale sta attraversando una grande crisi. Lui ormai beve invece di scrivere, lei è depressa, vittima di pillole e dell’onnipresente bicchiere di vino. Nel loro soggiorno incontrano una coppia di giovani sposini in viaggio di nozze, Lea (Melanie Laurent) e François (Melvil Poupaud), e sbirciando sguardi indiscreti sulla loro vita sessuale la coppia inizia ad affrontare una volta per tutte i problemi irrisolti delle loro vite. Sembra di vedere sul grande schermo la Jolie e Pitt alle prese coi loro veri problemi. Possibile? «Non i nostri problemi specifici», dice sorridendo, bellissima, come sempre, capelli neri sciolti, in vestito plissettato rosa. «I nostri sono diversi, ma certamente li abbiamo come tutti, ci rendiamo la vita impossibile, abbiamo bisogno di spazio. L’unica cosa vera è la scena in cui Brad raddrizza i miei occhiali da sole: io tendo a buttare tutto ovunque senza preoccuparmi, che è una cosa che Brad trova irritante. Ma in ogni rapporto ci sono cose che irritano, l’importante è non farne una mania perché ci dovrai convivere tutta la vita».
Come è stato dirigere suo marito?
«Indubbiamente strano. Abbiamo dovuto trovare un nuovo linguaggio. I primi giorni sono stati i più duri, Brad mi conosce così bene che se gli dicevo “bravo” e invece non ero contenta lo capiva subito. Ma abbiamo fatto un patto: avremmo cercato di essere onesti. Come regista ho cercato di dargli spazio, e infondergli fiducia. Al montaggio avrei fatto emergere il meglio e così è stato».
Avete girato il film poco dopo il vostro matrimonio.
«Tre giorni dopo la nostra luna di miele, per la precisione. C’erano giorni in cui pensavamo che non fosse stata una buona idea, ma ci siamo detti, vediamo se riusciamo a migliorare ancora il rapporto anche lavorando insieme in circostanze difficili».
Tornerebbe a dirigere se stessa?
«Non so, è stata la cosa più dura, come regista vuoi occuparti di tutti, non tendi a dare a te stessa la giusta attenzione. Ma devi imparare a fidarti. Amo dirigere, penso di essere abbastanza brava, il mio prossimo film sarà un film storico, ambientato in Cambogia».
Il film è dedicato a sua mamma, scomparsa nel 2007.
«Ho compiuto 40 anni quest’anno e sono felice di esserci arrivata in buona salute. Tante donne nella mia famiglia proprio alla mia età hanno scoperto di essere malate. L’ho dedicato a mia madre che non ha potuto esprimere le sue qualità artistiche, il suo corpo con il cancro l’ha tradita. Quando hai la malattia in famiglia è questo che ti preoccupa, non l’età. Stavo montando le scene finali del film quando ho ricevuto la chiamata dal mio medico che mi avvisava del rischio di cancro, e ho dovuto montare quelle ultime scene con quel pensiero in mente».
Che effetto vorrebbe che avesse il film sul pubblico?
«Vorrei che parlassero dell’importanza di lavorare su un matrimonio, di non rinunciarci alle prime difficoltà. Io vengo da una famiglia di divorziati e la cosa mi ha segnato molto».
Il suo personaggio Vanessa è geloso. Lei?
«Amo così tanto Brad, padre dei miei figli e mio miglior amico, che se qualcuno dice che è affascinante sono felice per lui! E ho fiducia nella sua completa dedizione alla nostra famiglia. Vanessa non è gelosa, la fa soffrire vedere donne che le ricordano che non può avere figli. È un po’ come me. Non sono una persona gelosa, ma se qualcuno mi dice “ho appena parlato con mia mamma al telefono” sento una punta di gelosia perché io non posso più».