Corriere della Sera, 31 ottobre 2015
Sull’infedeltà e le relazioni moderne quelli del sito Ashley Madison sembrano aver poco da dire. Su Real Time si può trovare di meglio
Dietro un titolo fin troppo ammiccante, «Sesso, bugie e tradimenti online» si nascondeva un problema di non poco conto: qual è la complessa realtà, economica e sociale, che si nasconde dietro un sito come Ashley Madison? (Real Time, giovedì, 21.05)
Della storia hanno parlato molto i media: Ashley Madison è un sito di dating online, di incontri virtuali, un portale che consente a persone che vorrebbero conoscere un possibile partner di entrare in contatto, prima sul web, e poi fisicamente. Fondato nel 2001 dalla società Avid Life Media, secondo le ultime statistiche, Ashley Madison (A.M.) è visitato da qualcosa come 124 milioni di utenti mensili, numeri che lo rendono uno dei più popolari siti di incontri fra persone sposate, con una ramificazione in diversi Paesi.
Quest’estate un gruppo di hacker ha diffuso i dati personali di 33 milioni di utenti di A.M. Sono stati pubblicati in rete indirizzi email, numeri di telefono e di carte di credito. Le informazioni sono state pubblicate sul «dark web», la parte di internet che non viene rilevata dai motori di ricerca. E tuttavia ci sono state storie tragiche di privacy violate. Una delle giustificazione dell’attacco è che gli hacker volevano che il sito venisse chiuso. Un attacco di moralismo? Un’oscura forma di ricatto? Il documentario ha cercato piuttosto di spiegare perché così tante persone cerchino contatti attraverso i siti online. Tenendo presente, però, che i numeri denunciati da A.M. sono risultati gonfiati (gli impiegati creavano profili falsi di donne, rubando immagini dalla rete per creare l’idea che molte donne fossero lì in attesa; in realtà, ogni dieci uomini c’è una donna). Cambiano davvero le relazioni moderne? Quali sono le motivazioni che portano all’infedeltà?
Le interviste sono parse molto fragili, quasi casuali, e i programmi dello stesso tenore prodotti in Italia per Real Time, come «Alta infedeltà», sono fatti molto meglio.