Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 31 Sabato calendario

Milan, ora da Mihajlovic Berlusconi pretende la Champions

Sarà che Halloween si avvicina o semplicemente Silvio Berlusconi ha ritrovato il buonumore dopo i 6 punti ottenuti nelle due recenti gare con Sassuolo e Chievo. Di fatto, il presidente milanista, dopo tre ore trascorse nel college rossonero, si congeda dai cronisti presenti con una barzelletta sui vampiri. «Il dispensatore di storielle pulite è mio nipote di otto anni».
La risalita in classifica gli ha tolto la tentazione di mordere il collo di Mihajlovic, a cui aveva mostrato i canini nelle ultime settimane. «Sinisa è una persona forte, nemmeno dopo la gara di Torino aveva avuto eccessivi abbattimenti. L’ho sempre trovato fiducioso sulle possibilità di poter esprimere un buon gioco e portare il Milan a fare risultati» spiega Berlusconi.
Lo scopo della visita a Milanello era dettato in realtà dalla necessità di incontrare a pranzo i vertici di Publitalia e i manager di cinque aziende clienti (tra cui Nivea) con cui si è intrattenuto soffermandosi in particolare sul momento economico-politico del Paese. Dopo aver assistito alle battute conclusive dell’allenamento e aver avuto un breve confronto con il tecnico non ha nascosto la propria (moderata) soddisfazione. «C’è un progressivo miglioramento, soprattutto abbiamo abbandonato certi schemi di gioco che non funzionavano e ci stiamo avviando verso il modulo classico del Milan. Adesso l’allenatore ha provato un’ala destra e una sinistra con una sola punta centrale. Poi quando riavremo Balotelli e Ménez giocheremo con le due punte».
Il rammarico è dettato dall’assenza di Ménez («il migliore dell’anno scorso»), i cui tempi di recupero sono ancora avvolti nella nebbia. «Pensavamo con l’arrivo di un Balotelli cambiato di avere una bella forza offensiva con Ménez dietro Mario e Bacca». Da gennaio potrebbe entrare nelle rotazioni dell’allenatore anche Boateng. «Vediamo dalla risposta che daranno le sue ginocchia. Mi è sempre piaciuto, è strutturato per essere un ottimo centravanti. Il contratto prevede un impegno della società solo dopo un periodo di prove che diano risultato positivo» ha proseguito il presidente. Che applaude Donnarumma («Il portiere per i prossimi vent’anni») e indica il traguardo da raggiungere a ogni costo: «La Champions è un obiettivo categorico: non possiamo stare fuori dalle semifinali e finali di Champions. Per commercializzare il marchio in Asia è fondamentale che il Milan torni sugli scudi». Berlusconi rifiuta l’ipotesi che Bee Taechaubol sia il tramite per propiziare il rientro di propri capitali dall’estero. «Uno che è stato quasi dieci anni Presidente del Consiglio può cadere in una condizione che fa dimenticare tutti i suoi meriti, avendo fuori Italia dei soldi in nero? Solo dei dissennati possono pensarlo. Sono stato a Lugano un’ora perché Bee si era affidato a uno studio legale del posto, non c’è niente. Ora anche lui si affiderà a un altro consulente». A Milanello non era presente Barbara e nemmeno Adriano Galliani invitato a pranzo da Joey Saputo. Dicono fosse un incontro di cortesia, per una disamina sul calcio italiano. Ma non si esclude che il Bologna per gennaio abbia chiesto Niang.