Corriere della Sera, 31 ottobre 2015
«Sono e sarò meno rock. E mi spiace per il rock». Gianna Nannini parla del suo nuovo album, "History"
«Sono e sarò meno rock. E mi spiace per il rock». Come? Gianna Nannini, sinonimo di rock all’italiana, tradisce la causa? È uscito ieri «Hitstory», doppio cd con una raccolta di successi, quattro nuove canzoni e due cover. «Ho voluto completare il progetto nato con “Hitalia”: l’obiettivo era rendere omaggio alla grande musica italiana prima rileggendo brani di altri autori e ora presentando i miei che ritengo fondamentali», raccontava ieri presentando il progetto al Medimex, il salone dell’innovazione musicale di Bari.
È nei brani nuovi che Gianna mostra la nuova strada. «La storia fa parte del mio futuro e non del passato. Il passato è la mia forza e lo dico in senso pasoliniano. Nelle inedite ho cercato, e si vedrà in pieno nel prossimo disco, qualcosa di più scarno, in cui si senta meglio la voce e che sia più vicino ai suoni acustici e al Mediterraneo. Anche se per me alla fine è la voce che rimane rock», commenta rassicurando i fan. Gianna si stacca da un altro cliché rock. «Non mi interessa la trasgressione: il classico sesso, droga e rock and roll ha manipolato molti artisti ed era parte di un sistema per distribuire meglio la droga. Meglio la provocazione: gesti che comunicano esigenza di libertà come il vibratore a stelle e strisce che misi sulla copertina di “America”». La trasformazione sarà anche dal vivo: il tour (parte il 20 marzo da Torino) girerà i teatri e sul palco ci saranno la band e una sezione d’archi.
Nel disco i successi ci sono tutti. Anche una rilettura di «Un’estate italiana», il pezzo per i Mondiali del ‘90 con cui non aveva un buon rapporto. «Ero finita in un meccanismo in cui non mi riconoscevo. Non accettavo che fosse così popolare solo per via del calcio, l’ho sempre sottovalutata. Ma quando vedo la gente che si abbraccia ascoltandola capisco che i successi diventano di tutti». Una delle cover è «Ciao amore ciao» di Tenco. «Ho recuperato la versione originale che mi ha cantato il mio manager David Zard. Quello che conosciamo come ritornello era solo la chiusura e c’era una strofa che parlava di pace e che non gli fecero cantare a Sanremo. Viviamo un momento di travaglio in un Europa vittima ancora delle due guerre mondiali e non in quella senza armi che sognavo ai tempi di “Ragazzo dell’Europa”».
«Vita nuova», il brano che ha lanciato «Hitstory», fotografa il rapporto madre figlia. «Rappresenta la necessità di tornare alla purezza dei bambini, una sorta di dolcestilnovizzarsi». A firmare il testo è Pasquale Panella, poeta arrivato alla musica con Lucio Battisti: «La canzone è come una romanza pucciniana. Lui usa il linguaggio dell’opera che canta con il tempo dell’emozione e non con quello del ritmo». Lo scatto di copertina, Gianna arrampicata sulla statua di Peter Pan nei Kensington Gardens di Londra, è stata fatta da un amichetto della figlia con uno smartphone. Nell’edizione deluxe c’è un gioco dell’oca il cui percorso è fatto da caselle con le foto della vita e della carriera di Gianna e segue il tracciato del Terzo Paradiso, opera di Michelangelo Pistoletto. «Ogni sera racconto favole a mia figlia e le mischio alla mia vita. Nel gioco ogni casella ha un commento, una citazione, una favola nella favola».