31 ottobre 2015
Decaduto Marino dopo le dimissioni di 26 consiglieri • Il commissario di Roma è Tronca, prefetto di Milano • In Italia la disoccupazione è ai minimi dal 2013 • Svolta di Obama, prime truppe in Siria • Un’altra strage di bimbi nel Mediterraneo • Il ventiseienne di Rimini che vende zucche negli Stati Uniti • La 17enne arrestata per l’omicidio della madre non risponde al giudice
Marino La parola fine sull’esperienza di Ignazio Marino la mettono 26 consiglieri comunali, 21 del centrosinistra (e 19 del Pd), più i cinque radunati da Alfio Marchini (tra cui due «fittiani») che firmano da un notaio le loro dimissioni simultanee dall’Assemblea Capitolina. È la spallata decisiva: Marino va a casa. Al Campidoglio arriva come commissario, nominato da Franco Gabrielli, Francesco Paolo Tronca, prefetto di Milano: «Oggi termina all’Expo e comincia a Roma», dice Gabrielli. E’ un epilogo al quale il chirurgo dem, in conferenza stampa, reagisce con rabbia: «Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e, mi pare, un unico mandante». Chiaro il riferimento a Renzi, che tramite Matteo Orfini, ha staccato la spina. Il premier gelido: «Marino non è vittima di una congiura di palazzo, ma un sindaco che ha perso contatto con la sua città» (Menicucci, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Commissario Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca è stato scelto da Matteo Renzi come commissario che guiderà il Campidoglio nella convinzione che «il modello Expo possa essere la carta vincente anche per il Giubileo». E infatti nel pomeriggio ha inviato il tweet «Viva Milano, viva l’Italia».
Disoccupazione Secondo l’Istat da settembre 2014 a settembre 2015 calano i disoccupati di 264mila unità, aumentano gli occupati di 192mila unità. Aumentano i dipendenti di 220mila unità, di cui 113mila a tempo indeterminato e 107mila a termine. In particolare il tasso di disoccupazione a settembre segna l’11,8%, il livello più basso da gennaio 2013. I disoccupati tra i giovani sono scesi al 40,5%, in ulteriore calo rispetto al 40,7% del mese precedente. Ma se si va a vedere l’esercito multiforme degli inattivi (oltre 4,4 milioni), si scopre che si è gonfiato di altre 90mila unità, con una crescita del 2%. E’ questo il regno dei Neet (giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale), del lavoro nero e della rassegnazione (Passerini, Sta).
Siria Una cinquantina di soldati americani sono già stati inviati in zone di combattimento in Siria, un Paese devastato da una guerra civile che dura ormai da quattro anni e che ha già fatto più di 200 mila vittime. Barack Obama, che voleva uscire dalla Casa Bianca lasciandosi alle spalle un Paese senza più guerre da combattere dopo il ritiro da Iraq e Afghanistan, è costretto a un altro passo che va nella direzione opposta: spinto dall’aggressività dello Stato islamico che sta mettendo radici in vaste aree della Siria e dell’Iraq, dall’intervento della Russia a fianco del regime di Damasco e dal fallimento dei tentativi Usa di addestrare ribelli filo-occidentali in questo Paese martoriato, il leader americano si rimangia la decisione di non rischiare più vite di soldati statunitensi schierandoli sui campi di battaglia delle guerre mediorientali. Dapprima Obama ha cercato di combattere i terroristi dell’Isis coi raid aerei e gli attacchi mirati dei droni, ma non è bastato. Così, dopo il prolungamento della missione militare in Afghanistan contro i talebani e le prime infiltrazioni Isis e dopo l’invio di nuove truppe in Iraq (istruttori incaricati di addestrare e sostenere l’esangue esercito di Bagdad), ecco la decisione più rischiosa: l’intervento in Siria. Accompagnato dall’invio nella base turca di Incirlik di squadriglie di cacciabombardieri F-15 e aerei corazzati da attacco A-10 «Warthog», pronti a colpire i bersagli dell’Isis che verranno individuati anche grazie ai commando Usa in Siria (Gaggi, Cds).
Profughi In 24 ore al largo di Kalymnos e Rodi sono morte in due naufragi almeno 22 persone – tra cui 4 neonati e 9 bambini - nel tentativo di superare la manciata di chilometri che separa le coste turche dalle isole dell’Egeo; 144 sono state tratte in salvo da volontari e Guardia costiera. Il flusso dei profughi da Siria, Afghanistan, Iraq e Paesi africani non si è mai fermato, né diminuisce ora che cala il gelo dai Balcani. In due mesi i bambini inghiottiti dalle onde sono stati più di ottanta (Natale, Cds).
Zucche Marco Bianchi, coltivatore, 26 anni, nato in una famiglia che vanta quattro generazioni di agricoltori, da Rimini ha cavalcato la tradizione del «Dolcetto o scherzetto?» trasformandola in affare da 50 mila zucche. Esportate prima fuori regione, poi in mezza Europa e ora anche negli Stati Uniti. Furono i genitori che a una mostra di prodotti tipici a Sant’Agata Feltria regalanono al figlio dodicenne le prime cinque zucche: «Appena tornato a casa, quasi per gioco, ho preso i semi di quei frutti che mai avevo visto prima, e li ho piantati: l’anno dopo ho visto spuntare cinquanta zucche bellissime, che ho venduto ad un mercatino a mille lire l’una» (Taddia, Sta).
Delitto La 17enne arrestata per l’omicidio della madre (vedi Fior da fiore di ieri), portata giovedì in un carcere minorile, ieri non ha risposto al giudice nell’interrogatorio di garanzia. «Era troppo provata, non capisce neanche bene cosa le stia succedendo», dice l’avvocato Domenica Tripodi, «spiegherà tutto quando sarà più serena e avrà preso cognizione di quello che le viene contestato». Suo padre Luigi, poliziotto, chiuso in casa a Melito Porto Salvo aspetta che i giudici gli diano il permesso di andare a trovare la figlia. A chi gli sta vicino ripete: «Non ci credo, mia figlia non può essere un’assassina. Ho perso mia moglie, lei ha perso la madre, la nostra famiglia è distrutta, non mi resta che lei e io devo salvarla. Le starò accanto, tutti le staremo accanto, i nonni, gli altri familiari, voglio che lei lo sappia». Secondo lui l’esito positivo del guanto di paraffina e un’impronta sul calcio della sua pistola custodita in casa non sono prove. Concorda con l’avvocato: «Un frammento di impronta non è una prova», e, nella caserma dei carabinieri, mormora: «È possibile che Anna abbia toccato la mia pistola, l’abbia presa in mano» (Ziniti, Rep).
(a cura di Roberta Mercuri)