Corriere della Sera, 31 ottobre 2015
E adesso a Marino contestano pure i rimborsi per i viaggi in treno
L’ultimo fronte d’indagine è sui rimborsi per i viaggi in treno, sui quali esisterebbe più di un sospetto. La svolta nell’inchiesta sul caso-scontrini che ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati per peculato dell’ormai ex sindaco Ignazio Marino è arrivata dalle verifiche della Guardia di finanza. Dopo essere stato ascoltato come persona informata sui fatti dai magistrati, Marino aveva detto di essere tranquillo, sereno. Di aver chiarito tutto. Ma la realtà sarebbe tutt’altra. Tanto che il procuratore aggiunto Francesco Caporali e il pm Roberto Felici gli hanno fatto notificare mercoledì l’informazione di garanzia per peculato: l’attenzione degli investigatori si è concentrata su sette ricevute per cene offerte ad ospiti. Il provvedimento si aggiunge all’altra iscrizione sul registro degli indagati – questa volta per l’accusa di truffa ai danni dello Stato – nell’inchiesta sulle «consulenze fantasma» per la onlus «Imagine» da lui fondata.
Marino ieri si è soffermato sulle due inchieste: «Non posso entrare nei dettagli delle indagini, so perfettamente di essere estraneo alla vicenda della mia onlus, guarda caso utilizzata già a tre giorni dal ballottaggio con Alemanno», ha sottolineato polemicamente. «Mentre sugli scontrini – ha aggiunto – ho chiesto e ottenuto di essere ascoltato come persona informata dei fatti su un esposto vergognoso di FdI-An e M5S e ho avuto l’opportunità di rispondere nel corso dello sviluppo di un’indagine. È giusto che la magistratura faccia tutti i suoi atti per individuare le persone innocenti».
Sempre ieri, nuovo arresto per tangenti nell’inchiesta su Mafia Capitale. Clelia Logorelli, dirigente di Eur Spa, era «a busta paga» di Salvatore Buzzi: 2.500 euro al mese.