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 2015  ottobre 30 Venerdì calendario

Il parco divertimenti del Comunismo, l’ultima frontiera del regime cinese. Ha aperto da poco nella città di Wuhan. I bambini in fila per una foto con la statua di Mao

I bambini fanno la fila per fare la foto con la statua di Mao, sorridenti, con lo stesso entusiasmo con cui, appena più in là, aspettano di potersi mettere in posa con un figurante vestito da Topolino. Poi corrono davanti alla grande mappa della Cina, che ricostruisce tappa dopo tappa la Lunga Marcia con cui il timoniere Mao liberò i contadini e diede il via alla Repubblica Popolare. Infine si ritrovano nel grande piazzale dove giurano fedeltà eterna al Partito e alla Patria.
È la giornata tipo dei piccoli visitatori che da tutta la Cina si riversano nel parco a tema dedicato al Comunismo che da poche settimane ha aperto i battenti nella città di Wuhan, nella Cina centrale, parte di un più ampio progetto di parchi e attrazioni con cui il Partito Comunista cinese cerca di consolidare e diffondere, a partire dall’infanzia, i valori del patriottismo e della fedeltà alla stella rossa. Un esperimento che sta dando buoni frutti in termini di pubblico a dispetto della poca adrenalina delle attrazioni, visto che non di montagne russe si parla, ma solo di grandi ricostruzioni dei memorabilia, personaggi e fatti della storia recente della Repubblica Popolare. Statue a grandezza naturale di 29 tra i padri della Rivoluzione, ricostruzioni per immagini di 23 tra le tappe più difficili della storia del Partito, un gigantesco bassorilievo di pietra del Manifesto del Partito Comunista.
Non proprio le cose che sognano i bambini, ma che forse incontrano il gusto di genitori e nonni, cui il parco non fa mistero di rivolgersi. Il sito ufficiale dice che l’intenzione dei progettisti è di fare in modo che tutti si sentano a proprio agio. «C’è uno spazio per tutte le generazioni, perché ogni visitatore possa trovare i suoi ricordi o punti di riferimento e riconoscersi nella storia del Paese».
In realtà, quello di Wuhan è solo uno dei tanti siti di «turismo rosso» sempre più diffusi in Cina, tanto che presto ci saranno ben 100 attrazioni sparse in tutto il Paese con cui il governo di Xi Jinping proverà a dare nuovo vigore al patriottismo un po’ appannato dei suoi. «Ci sono due aspetti della vita dei cinesi che abbiamo bisogno di far crescere» ha detto il Presidente in un discorso pubblico dello scorso marzo, «l’educazione ai valori della Patria, e lo sviluppo del turismo nei luoghi della nostra storia». L’idea di partenza è quella di rendere il comunismo «divertente», raccontandolo ai bambini come una saga di eroi, condottieri e grandi pupazzi dal volto sorridente. Più o meno come quelli che, in primavera, popoleranno il nuovo parco Disney a Shanghai.