Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 30 Venerdì calendario

Ottava missione cinese per la Merkel, accompagnata da una delegazione di 20 imprenditori tedeschi. Dopo la sontuosa accoglienza di Xi Jinping a Londra, Berlino ha dimostrato di essere ancora la più fedele alleata economica e politica di Pechino, incassando una commessa record da 130 Airbus, per un valore di 17 miliardi di dollari

È in atto un’evidente, agguerrita competizione tra alcuni Paesi europei per aggiudicarsi la palma di interlocutore privilegiato della Cina di Xi Jinping. Dopo lo show off britannico e un attimo prima dell’attesa zampata di François Hollande in arrivo a Pechino, ecco la tedesca Angela Merkel in visita per l’ottava volta in Cina dal 2005, anno in cui è salita al potere. La più fedele alleata, quella che non ha mai messo in dubbio il rapporto privilegiato con i partner cinesi e che si è inserita tranquillamente nel solco dei predecessori ha visto la sua perseveranza premiata, alla grande, con la commessa record da 130 Airbus incassata ieri senza colpo ferire.
Una visita di due giorni, quella del premier tedesco, a tutto campo, incentrata sul rafforzamento della cooperazione economica e sul ruolo del Paese asiatico nelle crisi internazionali. Merkel sarà nell’Anhui, terra natale del suo grande amico Li Keqiang, il premier cinese legato alla Germania anche dalla sua storia personale – ci ha vissuto per motivi di studio, e questo Paese gli è rimasto nel cuore.
Merkel è accompagnata da una delegazione di 20 imprenditori tedeschi, tra cui il nuovo amministratore delegato di Volkswagen Matthias Mueller, oltre a Li Keqiang in agenda incontri con il presidente Xi Jinping nella Great Hall of People e il presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo Zhang Dejiang.
Tra gli accordi economici il più rilevante, si diceva, è quello relativo all’acquisto da parte di aziende cinesi di 130 aerei Airbus per un valore di 17 miliardi di dollari. «Si tratta di uno dei più grandi ordini che la Cina abbia mai fatto», ha detto un funzionario di Airbus. I modelli che saranno venduti alla Cina sono trenta A330 e cento A320. China Aviation Supplies Holding Company (Cas) ha firmato l’accordo con Airbus per l’acquisto di 30 aeromobili della famiglia A330 e 100 della Famiglia A320. L’ordine per i 30 A330 segue la lettera d’intenti firmata a giugno 2015.
L’accordo è stato siglato dal presidente e ceo di Cas, Li Hai e da Fabrice Brégier, presidente e ceo di Airbus, sotto gli occhi del premier Li Keqiang.
«Siamo grati a Cas, uno dei nostri maggiori clienti di lunga data, per la continua fiducia espressa in Airbus, nella versatile Famiglia A330 e nella Famiglia best seller A320», ha commentato Brégier. «Con l’aggiunta dei 30 A330, quest’anno Cas ha ordinato complessivamente 75 aeromobili Airbus widebody. La grande richiesta di A330 in Cina è stata fondamentale nella decisione di aprire un centro di assemblaggio e consegna (C&DC) a Tianjin, vicino all’altro centro di assemblaggio finale e consegna della Famiglia A320, che ha già assemblato e consegnato più di 240 aeromobili Airbus a corridoio singolo. Questo ci consentirà di essere più vicini ai nostri clienti e di portare la nostra proficua partnership con la Cina a un nuovo livello».
Secondo le previsioni di mercato mondiali di Airbus, la Cina è il paese con la maggior crescita di passeggeri a livello mondiale. Tra 10 anni il traffico aereo interno cinese sarà il più importante al mondo e quadruplicherà tra altri 20. Airbus prevede che tra 20 anni la domanda cinese sarà di 5.400 nuovi aerei per il trasporto passeggeri e cargo, di cui 1.700 saranno aeromobili widebody come gli A330, A350 e A380.
Attualmente gli aeromobili Airbus in servizio presso le compagnie cinesi sono 1.200: più di 1.000 aerei A320, più di 160 della Famiglia A330 e 5 A380, oltre ad aerei cargo e corporate jet.
Ieri, sempre nell’ambito dei rapporti tra Germania e Cina è stato siglato un accordo tra Borsa tedesca e l’autorità cinese che vigilia sul trading in renminbi, collegata alla PBoC, l’intesa servirà a permettere a Francoforte di operare nel clearing del renminbi, portando la Germania a livello della Gran Bretagna. Tecnicamente Francoforte è stata la prima piazza ad avere accesso al clearing, a seguito della visita di Xi in Europa l’anno scorso, ma Londra grazie anche all’expertise come piazza finanziaria ha avviato in anticipo le operazioni nella moneta di Pechino. Adesso anche la piazza tedesca potrà operare come hub vero e proprio.
Merkel non ha tralasciato anche un versante scomodo per la Cina. «Alla fine del primo giorno di visita – ha detto il portavoce Steffen Seibert – la cancelliera Merkel ha incontrato alcuni esponenti della società civile: avvocati dei diritti umani, scrittori e blogger. Infatti ha avuto colloqui con alcuni attivisti per i diritti umani».
La due giorni tedesca rappresenta un chiaro esempio di come Berlino non sia disposta a cedere a nessun altro la posizione di counterpart economico e anche politico di Pechino, specie in un momento di grande incertezza per le manovre americane che hanno seminato una scia di risentimenti nei Mari del Sud della Cina.