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 2015  ottobre 30 Venerdì calendario

Ecco chi è Xavier Niel, l’enfant prodige delle telecomunicazioni. Ha creato servizi per minitel quando aveva 19 anni, una scuola di tecnologia senza insegnanti né libri, si è comprato quote di Le Monde, del Nouvel Obs e dei diritti di “My Way”, la canzone di Sinatra. È anche finito in galera per uso improprio di «beni aziendali» di sexy shop di cui era un azionista alcuni anni fa

Sono vicini di casa. E che casa: Vincent Bolloré, presenza da anni assidua dei salotti milanesi, e Xavier Niel, che a sorpresa è piombato nella telenovela di Telecom Italia, abitano entrambi alla Villa Montmorency, quel complesso ottocentesco in fondo al 16° arrondissement, ghetto parigino di ricchi, dove i comuni mortali senza invito sono bloccati bruscamente al cancello. Lì abita anche Carla Bruni, da tanti anni, molto prima di conoscere Nicolas Sarkozy. Che ora si aggira trionfante nei giardini, ammesso pure lui al gotha dei milionari francesi, finalmente.

Di tutta la combriccola, Niel è di sicuro il vero e unico outsider. Nato 48 anni fa nella periferia parigina, figlio di due impiegati, la svolta per lui arrivò a 15 anni compiuti, quando, il giorno di Natale, sotto l’albero trovò un Sinclair ZX81, il suo primo computer. Iniziò così la folgorante carriera di un geek (lo è rimasto fino a oggi, dirige la sua impresa dallo smartphone e via posta elettronica). In un Paese dove, nella stragrande maggioranza dei casi, muore ricco chi è nato ricco e dove salta sul treno dell’élite chi si è comunque sciroppato una delle grandes écoles, Niel, figlio del ceto medio e con solo la maturità in tasca, è diventato uno degli uomini più potenti di Francia, con un patrimonio stimato di 7,8 miliardi di euro.
Iniziò la sua fortuna già ai tempi del liceo, concependo servizi per il Minitel, antesignano francese di internet, e in particolare per il Minitel Rose, destinato a incontri sessuali. A 23 anni, con i risparmi accumulati, comprò una piccola società del settore, la Fermic Multimédia, ribattezzata Iliad. Che nel 1995 investì in WorldNet, il primo fornitore di accesso a internet del Paese. Nel 2002 Niel fece il grande balzo inventando la Freebox, una «scatola» che offriva simultaneamente (a soli 29,9 euro) il collegamento alla rete, la tv via cavo e la telefonia fissa illimitata. Quella box era pura tecnologia francese, poi copiata in diverse parti del mondo.
Ma il nostro non dimenticava i vecchi amori. Nel senso che aveva investito in certi peep-show della capitale francese. Nel 2004, incriminato per sfruttamento della prostituzione e per abuso di beni sociali, finì addirittura in carcere per un mese. Ma questo non ha impedito dieci anni dopo che Niel sia risultato in un sondaggio «l’imprenditore più amato dai francesi». I suoi connazionali (soprattutto il francese medio più o meno frustrato) lo ammirano perché ce l’ha fatta contro il gotha dei vari Bolloré e Bernard Arnault, il patron di Lvmh. E poi ha fatto abbassare drasticamente le tariffe dell’accesso a internet con le sue offerte stracciate e anche le spese per il cellulare, dopo che, nel 2012, si è lanciato nel comparto con Free Mobile. Le telecom sono il suo core business mediante Iliad ma Niel è presente in altri settori, come l’editoria (è uno dei «salvatori» di Le Monde e controlla il settimanale Nouvel Observateur). Ma soprattutto ha promosso Kima Ventures, per lo sviluppo di start-up in Francia. Negli ultimi anni ha investito in oltre mille società, spesso piccolissime, che poi hanno fatto fortuna (vedi Deezer, nello streaming musicale). Pagando di tasca propria, ha creato una scuola informatica gratuita, dall’approccio pragmatico e poco francese, la sua risposta alle grandes écoles dell’élite.
Oggi Niel è un uomo di mezza età che si è preso diverse soddisfazioni. Tiene il capello lungo e non si mette mai la cravatta. Si aggira per Parigi in scarpe da tennis. Si dà il lusso di essere apolitico. O almeno, di scegliersi eventuali amici a destra o a sinistra (più a sinistra), mica come quel sarkozysta della prima ora di Bolloré. Convive nientepopodimeno che con Delphine Arnault, la figlia del boss di Lvmh, da cui ha avuto una bambina nel 2012. Vivono proprio a Villa Montmorency, dove è Niel ad aver pagato la magione, non lei, con grande soddisfazione di lui. Non è che in giardino il magnate ha parlato con Bolloré? Per concepire insieme un piano d’attacco? Ieri a Parigi non ci credeva proprio nessuno. No, a Niel piace più il ruolo di «disturbatore». Forse per dare un aiutino a uno dei suoi rari amici, Naguib Sawiris, il faraone delle telecom. Niel, dalla mail facile, ha anche risposto a una mail della Stampa, per chiedere informazioni: «No comment». Firmato: uno smiley.

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Altre cose da sapere su Xavier Niel
• Maddalena Camera sul Giornale fa sapere che «tra le sue avventure imprenditoriali c’è anche una scuola di tecnologia senza insegnanti né libri, battezzata “42” con lezioni per persone di ogni età» che è amico di François Hollande, è  co-proprietario dei diritti di «My Way», la celebre canzone interpretata da Frank Sinatra.