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 2015  ottobre 30 Venerdì calendario

Marino ha deciso di ritirare le dimissioni • Arrestato per tangenti il presidente della Rete Ferroviaria italiana • In Cina cade l’obbligo del figlio unico • Gorreto è il paese più vecchio d’Europa • Arrestata una diciassettenne: a maggio sparò alla madre che l’aveva punita per i brutti voti a scuola

 

Marino A metà del pomeriggio Ignazio Marino ha scritto su Facebook e Twitter: «Ho deciso di ritirare le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre». Il Pd però aveva già pronta la contromossa, studiata nei giorni scorsi dal commissario romano Matteo Orfini: far dimettere, simultaneamente, 25 consiglieri comunali. L’unico modo per sfuggire al passaggio in aula ed evitare altre lacerazioni. E quando al Nazareno, dove era in corso una riunione tra Orfini e il gruppo del Campidoglio, è piombata la notizia del ritiro delle dimissioni del sindaco, è scattato il «piano B». Una sarabanda di telefonate, che ha coinvolto i massimi livelli del Pd (è intervenuto anche Luca Lotti) per trovare i 25 disponibili: 19 piddini, 3 dai «cespugli» della maggioranza, più il contributo della Lista Marchini. Orfini telefona ad Alfio Marchini: «Ci serve una mano». E l’imprenditore, che correrà alle prossime Comunali col sostegno anche del centrodestra, si porta dietro un pezzo di quello schieramento. Nella notte lo stesso Orfini con il capogruppo in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, annuncia che il Pd «è unito e determinato a dare da domani alla Capitale un nuovo inizio» (Menicucci, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Tangenti Nuovo scandalo con arresti eccellenti in Sicilia. Ai domiciliari tre funzionari pubblici con l’accusa di concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità: il presidente di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), Dario Lo Bosco, docente universitario, nonché presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti (AST) ed ex Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Catania, e due alti funzionari del Corpo Forestale della Regione Sicilia, Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi. Al centro dell’inchiesta della Procura di Palermo (coordinata dal procuratore Franco Lo Voi e dall’aggiunto Dino Petralia) ci sono due distinte vicende: una relativa a un appalto per l’ammodernamento della rete via radio e l’altra sull’acquisto di un sensore per il monitoraggio delle corse dei treni. Secondo l’accusa l’ingegnere Lo Bosco avrebbe intascato una tangente di 58.650 euro proprio per questo appalto. I due alti Funzionari del Corpo Forestale della Regione Sicilia avrebbero invece percepito da un noto imprenditore, Massimo Campione, diverse tangenti per evitare “intoppi” allo svolgimento dei lavori relativi a un appalto di 26 milioni di euro bandito dal Corpo Forestale della Regione Sicilia.

Cina 1 Dopo quasi quarant’anni e 400 milioni di nascite impedite con aborti e sterilizzazioni forzate, la Cina ha deciso di abbandonare la politica del figlio unico. Non è un ripensamento in nome dei diritti umani violati, ma una scelta dettata dall’economia. L’annuncio infatti è venuto dal Comitato centrale del partito comunista, che ieri ha concluso il suo plenum e varato il nuovo Piano quinquennale. «È necessario far fronte all’invecchiamento della popolazione e favorire un sviluppo equilibrato migliorando la strategia demografica, dichiara il documento. Quindi «le coppie sposate potranno avere due figli». Invece di un solo bambino, come prevedeva la legge del 1979, lo Stato suggerisce di farne due, per sostenere l’economia nazionale. La crescita sta rallentando, per la prima volta l’anno scorso la forza lavoro è diminuita e si calcola che entro il 2020 la popolazione definita «attiva», quella tra i 15 e i 64 anni, si ridurrà di 11 milioni di unità. La seconda economia del mondo e il suo miliardo e 350 milioni di abitanti rischia di finire nella «trappola del reddito medio», che significa stagnazione dopo anni di grande crescita. Queste sono le considerazioni che hanno spinto il plenum del partito a cambiare linea (Santevecchi, Cds).

Cina 2 Un primo aggiustamento, nel 2013, aveva consentito di chiedere l’autorizzazione a mettere al mondo un secondo figlio alle coppie sposate in cui almeno uno dei due genitori fosse a sua volta figlio unico. I pianificatori statali si aspettavano di aver risolto il problema, ma in realtà le richieste sono state poche. A Pechino, per esempio, è stato calcolato che ci fossero 450 mila giovani coppie autorizzabili, le autorità si aspettavano almeno 54 mila nascite in più, invece l’anno scorso sono state solo 30 mila. Le famiglie entrate nella nuova classe media in Cina hanno concentrato le loro risorse nell’educazione del figlio unico, trasformandolo in un «piccolo imperatore», e ora sentono di non potersi permettere di dargli un fratello o una sorella (ibidem).

Gorreto Gorreto, provincia di Genova, è il paese con l’età media più alta d’Europa. La somma degli anni divisa per i 94 residenti dà come risultato 65,1. Ad abbassare la media Chiara Galìn, 2 anni, figlia di Eusebio e Gabriela, arrivati nel 2004 da Bacau, Romania: «Quando è nata mia figlia, si sono precipitati i giornalisti locali per fare la foto. Hanno messo Chiara in prima pagina. Perché era la prima bambina degli ultimi dieci anni» (Zancan, Sta).

Delitto A uccidere Patrizia Crivellaro, infermiera 44enne di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), il 25 maggio scorso, è stata la sua stessa figlia di 17 anni. Un unico colpo di pistola sparato a bruciapelo per punire la madre che a causa dei pessimi voti a scuola le aveva vietato computer e social network. Quella notte del 25 maggio madre e figlia erano sole in casa, il padre, agente della polizia ferroviaria, era impegnato nel turno di notte. La diciassettenne, dopo aver cenato, avrebbe aspettato che la madre si addormentasse, poi avrebbe impugnato la pistola del papà, si sarebbe avvicinata al letto e avrebbe esploso un unico colpo alla tempia. A quel punto avrebbe chiamato lo zio sostenendo di essere stata svegliata dal rumore dello sparo. La ragazza aveva riferito ai carabinieri di aver sentito un rumore e dopo essere scesa dal letto di aver visto fuggire un uomo alto più di due metri. Ma nella villetta gli investigatori non hanno trovato segni di effrazione. Poi l’esame Stub ha fatto emergere particelle di polvere da sparo sulle mani e sugli abiti della minore che aveva sempre negato di aver mai maneggiato l’arma. Ciò che poi ha, infine, consentito di chiudere il cerchio è stato la presenza di ben tre impronte parziali sull’arma, una delle quali appartiene all’indice della ragazza. Ieri i carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato la giovane con l’accusa di omicidio aggravato dai motivi abbietti e futili (Mazzuca, Sta).

(a cura di Roberta Mercuri)