Corriere della Sera, 30 ottobre 2015
I due segreti del Sassuolo. Primo: gioca solo in verticale. Secondo: ha molti soldi a disposizione
Il Sassuolo è una delle pochissime squadre in Europa che non cerca il possesso palla, pensa in verticale. Di Francesco è un allievo di Zeman, gioca in pratica come le migliori squadre degli anni Novanta, così diversi da diventare adesso post moderni. Lo schema è un 4-3-3 abbastanza rigido, nel senso che i due esterni sono sempre attaccanti con l’obbligo di difendere quaranta metri di fascia. Zeman era più rigido. Le variazioni di Di Francesco passano dalla classe di Berardi e da un centravanti di movimento come Zaza negli anni scorsi e Defrel quest’anno. A sinistra Floro Flores o Sansone, comunque qualità. La prima caratteristica del Sassuolo è la pressione molto alta sugli avversari, anche questa una novità che viene dal passato. La diversità è che diventa una pressione di gruppo, di reparto. È tutta una linea che si muove sull’avversario che comincia a portare il pallone. Questo porta a un recupero spesso rapido del gioco e a trovarsi in superiorità numerica. Naturalmente c’è una controindicazione, pressare stanca. Il piccolo antidoto è tenere la squadra molto corta soprattutto per merito della difesa, quasi sempre sulla linea di centrocampo quando il Sassuolo ha la palla. Non c’è un’idea geniale, ma una lunga fila di buone idee ben applicate. Quella fondamentale è di cercare sempre la profondità con triangoli: palla corta avanti, palla corta dietro, palla lunga in chiusura di triangolo. Ci vuole molta organizzazione perché nella profondità poi deve arrivare prima uno del Sassuolo. Questo porta a giocatori sempre più specialisti di un ruolo. Magnanelli è il regista tra le linee di difesa e centrocampo. Biondini è il corridore, Missiroli è un ex fantasista diventato mezzala di qualità. Vrsaljko l’esterno basso che si affianca a Berardi; più difensore Peluso. Dalla sua
parte allunga spesso Missiroli. Il risultato
è una squadra breve che chiude e si apre a stantuffo, tattica molto dispendiosa.
Dove il Sassuolo è cresciuto quest’anno
è nella capacità tecnica di riposarsi durante
la partita. In quei periodi il gioco prende respiro sfruttando la vicinanza delle linee e usando la qualità dei giocatori. Tutti hanno una dote, la velocità, la rapidità di gambe
e di pensiero. Non è una squadra eccezionale, ma è esatta. Per batterla devi giocare
al suo ritmo e fare tanta fatica. Andare oltre
la sua organizzazione. C’è un ultimo particolare, il Sassuolo è ricco. La Maipei versa 20 milioni l’anno di sola sponsorizzazione. Questo permette un lusso sul mercato: il Sassuolo sceglie, non prende chi può, solo chi serve.