Corriere della Sera, 30 ottobre 2015
La diffusione nel mondo della lingua italiana
Caro Romano, a Bruxelles e a Strasburgo si va a nozze con l’inglese, il tedesco e il francese, mentre l’italiano sembra registrare un autentico flop. Per contro, negli Stati Uniti è cresciuto notevolmente il suo interesse, tanto da diventare «lingua due»,
ossia da apprendere successivamente a quella materna. Una proposta: perché non spalleggiare meglio la nostra lingua e indire a livello europeo «la giornata del dolce sì»?
Carlo Radollovich
carlo.radollovich@libero.it
L’importanza di una lingua sul piano internazionale è misurata soprattutto dalla sua capacità di essere veicolare, vale a dire adatta a consentire la comunicazione fra persone che parlano lingue diverse. In questa prospettiva le lingue internazionali oggi sono, nell’ordine, l’inglese, lo spagnolo e il francese. Le altre hanno soprattutto una importanza regionale. L’italiano è lingua di cultura, vale a dire necessaria per coloro che vogliono approfondire la letteratura, le arti e la musica nate nella Penisola. Ma non è veicolare se non in un ambito mediterraneo che si è andato progressivamente restringendo con il passare del tempo.