Il Sole 24 Ore, 28 ottobre 2015
Apple in gran forma: nel bilancio trimestrale profitti in rialzo oltre le attese del 31% a 11,12 miliardi di dollari. Solo in Cina vendite per 12,52 miliardi (+99%), superiori a quelle realizzate in Europa (10,58 mld). Male invece Twitter, il cui titolo in un anno ha perso il 38%
Apple batte ancora una volta le previsioni di bilancio trimestrale, con profitti in rialzo del 31% a 11,12 miliardi di dollari grazie a una tuttora forte domanda dei suoi prodotti in Cina. Gli utili per azione sono stati pari a 1,96 dollari contro gli 1,88 attesi.
Il fatturato, nel quarto trimestre fiscale dell’azienda, è a sua volta lievitato del 22,3% a 51,5 miliardi, oltre i 50,9 pronosticati, grazie anzitutto a vendite di iPhone salite del 36% a 48 milioni, leggermente inferiori ai 48,2 milioni anticipati ma in grado di generare 32,21 miliardi di entrate, il 63% del totale. Nella regione cinese Apple ha riportato vendite per 12,52 miliardi, impennatesi del 99% e più dei 10,58 miliardi incassati in Europa. Apple ha anche previsto vendite tra i 75,5 e i 77,5 miliardi nel trimestre in corso, il cruciale periodo delle festività di fine anno, rispetto ai 77,17 miliardi indicati dagli analisti. Nel dopo mercato il titolo ha guadagnato il 3 per cento. Il direttore finanziario Luca Maestri ha rivendicato un ultimo trimestre e un anno fiscale record. E il chief executive Tim Cook ha espresso «fiducia in un’ulteriore crescita nel nuovo trimestre».
Apple ha così seguito la strada di altri colossi hi-tech che hanno stupito positivamente: Google, Amazon e Microsoft la scorsa settimana hanno battuto nettamente le attese di bilancio. Twitter, invece, ieri ha deluso: profitti e fatturato del terzo trimestre hanno superato le attese, con utili per azione di 10 centesimi contro i 5 indicati e 569 milioni di entrate, salite del 58% ma inferiori ai 560 pronosticati. Ma il leader del microblogging ha riportato meno utenti mensili attivi del previsto, 320 milioni (+11%) contro 324 attesi, e tagliato le previsioni del quarto trimestre a 695-720 milioni da 741. Il titolo ha ceduto il 10% nel dopo mercato. Proprio una frenata della crescita, perplessità sulle strategie di prodotto e vicissitudini al vertice, dove l’ex ad Dick Costolo è stato sostituito dal co-fondatore Jack Dorsey, hanno già provocato nell’ultimo anno una caduta del 38% del titolo.