La Stampa, 28 ottobre 2015
Elezioni americane. È troppo presto per credere sul serio al vantaggio di Carson su Trump
È l’inizio della fine, per Donald Trump? Questa è la domanda che si pongono tutti gli analisti, dopo il sondaggio pubblicato dal «New York Times» e dalla tv Cbs, in cui l’ex chirurgo Ben Carson è balzato in testa ai candidati repubblicani alla Casa Bianca per la prima volta da luglio. La risposta, però, sta negli stessi numeri del rilevamento, dove il 70% degli intervistati avverte che è troppo presto per dire con certezza chi appoggeranno alla fine. Dunque, così come era affrettato pronosticare Trump alla Casa Bianca sulla base dei sondaggi di luglio, è affrettato considerarlo fuori gioco oggi. Nei giorni scorsi l’ex neurochirurgo nero Carson aveva scavalcato Trump in Iowa, lo stato che a febbraio terrà il caucus iniziale delle primarie. Ora, secondo il «Nyt», la tendenza si è allargata a livello nazionale, dove Ben ha il 26% dei consensi, e Donald il 22%. Il primo in sostanza ha guadagnato il 5% perso dal secondo. Dietro di loro, ma molto distaccato con l’8%, c’è il senatore della Florida Rubio, seguito da Jeb Bush e Carly Fiorina col 7%, e poi Rand Paul, Ted Curz, Mike Huckabee e John Kasich col 4%. Trump era balzato in testa ai sondaggi a luglio, grazie al suo messaggio anti-establishment molto diretto. Aveva puntato su temi come l’immigrazione, l’economia, la sicurezza, prendendo posizioni estremistiche che avevano toccato le corde dell’elettorato repubblicano più conservatore. I leader del partito avevano cercato di affossarlo, perché non lo ritengono eleggibile a livello nazionale, ma la risposta della base è stata transitare verso Carson, che è più pacato nei modi, ma altrettanto estremista nelle posizioni. L’altro giorno, ad esempio, ha detto che l’aborto è come la schiavitù, e va abolito in qualunque caso. Il messaggio degli elettori è chiaro: sono stanchi dei vecchi politici di professione, e cercano qualcuno che rompa gli schemi. I fratelli Koch, miliardari che volevano finanziare la riconquista della Casa Bianca da parte dei repubblicani, sono rimasti così disgustati che hanno deciso di sospendere le loro donazioni fino alla fine dell’anno, per capire cosa succede. Il dibattito televisivo in programma stasera in Colorado aiuterà a chiarire, ma è comunque troppo presto per esprimere giudizi definitivi.