ItaliaOggi, 27 ottobre 2015
Se porti il nero al 7% del Pil come la Svizzera hai un paese efficiente, se pretendi di avere un utopico zero per cento di evasione ottieni la distruzione di parte del Pil stesso. Riccardo Ruggeri: «Si scelga, ma non raccontiamoci bugie»
Nel salotto di 8 1/2 finalmente ho rivisto il primo Matteo Renzi che apprezzai, quello nature, per diciotto mesi scomparso in una nuvola di slide finte e di chiacchiere. È stato aggredito da due giornaliste liberal de La7 e del Sole, la loro indignazione per il provvedimento dei 3.000 si tagliava a fette, sparavano cifre senza senso. Il Premier le ha fulminate, ricordando che l’unico dato ufficiale sulla corruzione è quello Ue: 120 miliardi complessivi per 28 Paesi, Italia compresa. Chiaramente ridicolo il dato di 180 mld per la sola Italia di cui parlavano loro. Le élite della politica e della cosiddetta società civile non hanno capito che la maggioranza degli italiani sta con lui, non perché siano squallidi evasori o peggio mafiosi, solo perché animalescamente percepiscono che capitalismo e mercato non possano vivere senza una frazioncina (ripeto, una frazioncina) di «nero». Si limitano a tacere, sono disgustati dal contesto politicamente corretto, Renzi li ha capiti e tolti dall’imbarazzo, metterà la fiducia, loro lo premieranno nell’ombra delle urne. L’ha finalmente capito anche Padoan.
Trattare il tema fiscale, cercando di non dire banalità ed evitare l’indignazione un tanto al chilo (pur praticandola) so essere sfida impossibile, ma da vecchio signore al di là del bene e del male, ci provo. Vivendo all’estero da quasi 25 anni, e proprio in quei paesi (Stati Uniti, Inghilterra, Svizzera) che le élite nostrane descrivono come «fiscalmente esemplari», faccio alcune riflessioni, terra terra. Quando decido, per esempio, di far rinfrescare le pareti dell’alloggio, le opzioni sono fra: a) lavoro eseguito subito, pagamento in nero, sconto 20%; b) lavoro quando vogliono loro, fattura. Come mi succedeva negli anni ’80 in Italia. Se vivete a Berlino non troverete una colf o una badante senza pagarla in nero. Potrei citare infiniti esempi di vita, minuta ma vera, uno su tutti: come noto, fra le élite (indignate) allignano i più spietati consumatori di coca e di sesso mercenario (miliardi di euro e di dollari), le pagheranno lasciando tracce?
Nel 2013 è uscito il report sulla fedeltà fiscale in Europa, quello del Centro Studi «ADB» di Krls Network of Business Ethics. Studio che incrocia tutti i dati certificati dei Ministeri interessati di ogni singolo paese, delle Banche Centrali, dei rispettivi Istituti di Statistica, delle diverse Polizie tributarie: il top dell’affidabilità. Nello studio vengono esaminate 5 tipologie di evasione: a) sommerso civile; b) sommerso criminale; c) evasione delle società di capitali; d) evasione delle «Big Company»; e) evasione dei lavoratori autonomi e piccole aziende padronali. Insomma, ci siamo tutti.
Il «nero» in Europa è calcolato come «% rispetto al PIL». La media europea è il 15%, con la Germania al 12%, la Francia all’11%, l’Inghilterra al 9%, la Spagna al 15%. E l’Italia? Al 17%, valore medio fra: Nord 13%, Centro 16%, Sud 27%. Si potrebbero fare un’infinità di commenti, mi limito ad affermare che il «nero» è connaturato alla natura umana, o meglio, in modo che la locuzione non appaia troppo remissiva verso il dato genetico-antropologico, sostituiamo a «connaturato», «incline». Comunque, è pura utopia pensare che possa essere zero, il «nero» è il «cacanido», l’ultimo nato della covata del capitalismo trionfante. Ma era presente pure nel comunismo e nel nazismo, e John Kennedy non sarebbe stato eletto senza il «nero» del padre e dei suoi grandi elettori mafiosi di Chicago. Nel mondo losco del politicamente corretto imperante, è imbarazzante dirlo, ma è così, se ne facciano una ragione.
Il «Riferimento Zero» lo si deve porre al livello del Paese più virtuoso al mondo, la Svizzera, ove il «nero» rispetto al Pil è del 7%. Di lì si deve partire. Certo, più uno Stato è «magro di suo, più è credibile come esattore. Il Governo Monti (quello a più alto tasso di persone perbene) si è suicidato con le sceneggiate di Cortina, di Capri, le folli leggi sulla nautica, i ridicoli blitz del sabato sera, il fermo per strada di automobilisti in funzione della cilindrata: fu la Fukushima politico-comunicazionale dei prufesur. La lotta deve riguardare gli evasori totali, sono gli individui più abbietti, i pedofili dell’economia liberale, e con loro i banchieri che manipolano gli «indici», o i Ceo delle Big Company che pagano le tasse ove pare loro, cioè non le pagano. Per costoro la pena dovrebbe essere solo la galera, da 20 anni in su, altro che multe. Oggi, l’Agenzia delle Entrate ha tutti gli elementi per «incrociare» i dati: lo faccia e si concentri su costoro.
Se porti il «Riferimento Zero» al 7% della Svizzera hai un paese efficiente e competitivo, se pretendi di avere un utopico zero per cento di evasione rispetto al Pil ottieni la distruzione di parte del Pil stesso. Si scelga, ma non raccontiamoci bugie.