la Repubblica, 27 ottobre 2015
Un video dimostra che ha ragione Valentino
Da carnefice a vittima nel giro di 44 secondi. Tanto dura il video-analisi postato su Facebook da Matteo Campanini, fino ad oggi sconosciuto responsabile dell’autodromo di Cervesina di Pavia. 44 secondi elaborati in maniera molto semplice e per questo potentissimi che forse non cambieranno la storia di questo mondiale ormai definitivamente incendiato dalla zuffa Rossi-Marquez, ma che ne hanno già cambiato il senso.
Caricato in rete alle 12,27 di domenica, e rilanciato da Repubblica. it, il video ha realizzato nel giro di 24 ore cinque milioni di visualizzazioni (44mila like, 118mila condivisioni), è stato ripreso dai media di tutto il mondo, e ha rovesciato la percezione che l’opinione pubblica internazionale aveva unanimanente maturato a caldo. Le immagini sono sempre quelle, ovviamente, ma rallentate e illustrate con didascalie molto chiare, danno dell’accaduto una lettura esattamente opposta rispetto a quella che tutti avevano dato a caldo. Prima Valentino era il colpevole, l’impazzito, il pollo che non ha resistito alla provocazione; lo Zidane della situazione, per capirsi. Dopo, la vittima di un provocatore impunito e di un biscotto made in Spain, un progetto malvagio destinato ad andare a compimento tra due settimane, a Valencia.
Biscotto che, adesso, il mondo intero si augura vada a male. Su change.org, la piattaforma per le petizioni on line, sono circa trenta le richieste avanzate alla International Motorcylcling Federation, di “rivedere la sanzione inflitta a Valentino”: «La realtà inequivocabile dei video parla di un Rossi che va sull’esterno della curva e Marquez, indietro nella posizione e in svantaggio, che si infila comunque e in accelerazione colpisce la gamba sinistra del pesarese». Di queste trenta, la più popolare (quasi 200 mila firme) arriva dall’Inghilterra: «Annullare la penalità e riportare l’onestà nel mondiale», si legge nel testo che l’accompagna.
Meno seriose, ma non certo meno popolari le altre iniziative su facebook innescate dal video di Campanini, su tutte il gruppo (383mila partecipanti) “convincere Iannone a stendere tutti alla prima curva di Valencia”.
Sempre on line, su twitter, molti tifosi, con l’hashtag #iostoconvale hanno chiesto agli altri piloti della Motogp di lasciar passare Valentino subito dopo il via per dargli la possibilità di giocarsi le proprie chance in un duello alla pari (o un “triello”, dipende da cosa deciderebbe di fare, nel caso, Marquez) con Lorenzo. Alcuni piloti, a quanto pare, ci starebbero pensando davvero.
L’ondata emotiva montata dalla condivisione del video ha azzerato la potenza delle immagini ufficiali della Dorna (la società, spagnola, proprietaria dei diritti del motomondiale, che tra l’altro confeziona anche le immagini tv). Ed è esondata nel mondo reale dove, affondando nella simpatia generalizzata riscossa dal pilota italiano, ha trovato strada libera. Sono intervenuti tutti i fan storici, da Marco Materazzi («Marquez è stato un bambino, Valentino un uomo») a Vasco Rossi («quella di Marquez è stata un’azione scorretta e vergognosa») e anche i nuovi. «Guardate il filmato. Io avrei fermato la moto e parcheggiato così il calcio glielo avrei dato bene», ha scritto in un tweet il deputato Ernesto Carbone, membro della segreteria del Pd.
Parole più o meno dello stesso tenore di quelle pronunciate da un’altra star del web: Damiano Er Faina. «Marquez, vielle a fa sulla Casilina quelle cose: t’ammischio le scapole. Altro che biscotto, me sa che gli spagnoli per Valencia stanno preparando ‘na paella».