Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 27 Martedì calendario

Lorenzo e Marquez si sono messi d’accordo durante un incontro segreto in Andorra

SEPANG. In vent’anni di circuiti Valentino ha imparato a non dare peso alle chiacchiere. Però questa storia è diversa. Un giorno gliel’hanno raccontata, ed è diventata la sua ossessione. Un pensiero nero che poco alla volta lo ha avvelenato. Quando quei fantasmi si sono fatti realtà, qualcosa dentro all’eterno ragazzo si è rotto. Valentino non sospetta che Marquez e Lorenzo abbiano un accordo segreto: ne è fermamente convinto. E lo è da quando anche a lui è arrivata quella chiacchiera. La verità gli stava per scappare dalle labbra giovedì scorso, nella conferenza stampa in cui ha sostenuto che Marc fosse diventato il «primo supporter» di Jorge: «Me lo avevano detto, ma non ci volevo credere». Poi si è fermato. Però dopo la sciagurata gara di domenica, allora sì che gli è scappato, anche se nella confusione non ci ha fatto caso quasi nessuno: «Forse si sono incontrati prima della tripla». Queste le esatte parole pronunciate. E questa che segue è la storia che gli avevano raccontato.
È un pomeriggio a cavallo tra la fine di settembre e i primi di ottobre. La domenica precedente, ad Aragon, Lorenzo era favorito e ha vinto. Ma Rossi, che su quella pista aveva sempre combinato poco, si è piazzato secondo. Il maiorchino ha recuperato 5 punti in classifica, meno di quanti sperava: gliene mancano ancora 14 alla vigilia della “tripla”, che nel gergo della MotoGp sta per le tre trasferte (Giappone, Australia, Malesia) tra Asia e Oceania. Circuiti dove il pesarese è sempre andato fortissimo. Il suo rivale è preoccupato. La chiacchiera, allora: quel pomeriggio Lorenzo sarebbe in compagnia del suo manager (Albert Valera), quando incontra un vecchio conoscente. Dove? Ad Andorra, il principato dei Pirenei tra Francia e Spagna. Strano: Andorra è il posto dove Marquez passa molto del suo tempo ad allenarsi. Che ci fai qui? Tra una parola e l’altra, Jorge spiega che ha appena visto Marc. Chiede al conoscente la massima discrezione. Ma si sa, come vanno certe cose. Quello mica sta zitto: lo dice a uno – «Però è un segreto, mi raccomando» – che lo sussurra ad un altro, e così via. Sarà poi vero dell’incontro tra i due? E se anche fosse? Mica è proibito.
Di bocca in bocca, la chiacchiera dopo il gran premio di Motegi finisce inevitabilmente anche alle orecchie di Valentino e il suo clan. «Me lo avevano detto, ma non ci volevo credere». Ecco il perché di quelle parole. Il pensiero nero ha appena cominciato a torturare Rossi. Che in vent’anni non ha mai dato peso a queste storie. Appunto. Però a Phillip Island finisce che Marquez gli fa perdere tempo, sembra giocare contro di lui. Per il pesarese, tagliato il traguardo australiano, è solo una brutta sensazione. Ma poi si studia per bene le tabelle con i tempi sul giro, e tutto gli sembra improvvisamente chiaro. Giovedì a Sepang guarda dritto negli occhi Marc, lo attacca: «Devi sapere che io so». Capito? Valentino è convinto di averlo smascherato, lo denuncia pubblicamente: «Speravo che così ci lasciasse in pace a giocarcela, io e Jorge». Invece il sabato pomeriggio delle qualifiche succede che un Lorenzo in difficoltà venga palesemente aiutato da Marquez: il catalano lo ‘tira’, permettendogli di realizzare un buon tempo. «Ma gli è andata di nuovo male: perché – come in Australia – Jorge non andava tanto forte, e all’ultimo l’ho superato».
L’ultimo capitolo purtroppo lo sanno tutti a memoria. Lorenzo che dopo due giri passa con facilità irrisoria Marquez. «Ho sbagliato a impostare la curva, sono finito sull’erba e quasi cado per terra», sgrana gli occhioni il ragazzo. Pure il vecchio Randy Mamola gli ha chiesto spiegazioni in conferenza stampa, perché gli sembrava così strano: Marc aveva un gran bel vantaggio, un paio di curve dopo Jorge lo aveva già superato. Quindi il duello folle e feroce con Valentino. Gli spagnoli naturalmente dicono che è tutta colpa del Dottore, che ha esasperato gli animi. Rossi ripensa invece ad altre parole. Una chiacchiera, che lo ha portato dritto alla sua ossessione. «Lorenzo che dopo l’incidente chiede la mia squalifica, conferma tutto ciò che pensavo. E dire che me lo avevano detto, ma non ci volevo credere».