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 2015  ottobre 27 Martedì calendario

Quello che racconta Renzi è vero. Le lettere spedite a gente che non aveva compilato il 740 sono mezzo milione

Grazie all’incrocio delle banche dati l’Agenzia delle Entrate ha scritto lettere a più di 500 mila contribuenti dei quali non risulta pervenuta la dichiarazione dei redditi 2014. Così ci si può mettere in regola spontaneamente e con una sanzione molto contenuta.
Multa limitata al 3%
Fra le oltre 500 mila comunicazioni sono compresi i 220mila avvisi mandati grazie al 730 precompilato, che ha permesso immediatamente di individuare chi, pur avendo più di un reddito, non aveva presentato la dichiarazione dei redditi. Il resto delle lettere riguarda anomalie o mancanze sugli studi di settore, o plusvalenze non dichiarate, e nel caso dei lavoratori autonomi parcelle che risultano pagate ma che non sono poi state dichiarate. Ma si tratta anche di situazioni che non implicano necessariamente l’evasione volontaria come ha fatto presente la stessa direttrice Rossella Orlandi, che nei giorni scorsi ha parlato di «padri di famiglia in lacrime e gente disperata» di fronte agli accertamenti perché non sapevano di dover fare la dichiarazione dei redditi. Ora questi contribuenti, che hanno più di una fonte di reddito, sono avvertiti per tempo e potranno presentare la dichiarazione velocemente, andando incontro solo alla mini-sanzione del 3%.
Incrocio banche dati
È il meccanismo promosso con la scorsa legge di stabilità e che ha permesso di avvertire quei 500 mila contribuenti.
La delega fiscale
Alla ricerca delle semplificazione, e in vista di un fisco più amichevole, la delega è stata attuata rendendo la normativa «più chiara e non equivocabile, così da prevenire comportamenti abusivi e margini di interpretazione». L’idea di base è che il fisco «non deve più aspettare il contribuente al varco, ma al contrario proporgli un confronto in presenza di dati anomali prima di procedere con procedimenti sanzionatori».
Il 730 precompilato
Secondo il ministero dell’Economia questa innovazione è «un grande passo avanti nel rapporto collaborativo tra fisco e contribuenti». Ha reso «efficace il controllo incrociato sulle banche dati».
E.fattura e reverse charge
La prima misura consente all’amministrazione fiscale di avere visibilità su tutto quanto è fatturato in termini di fornitura allo Stato. La seconda, assieme allo «split payment», può fruttare un maggior gettito Iva di un miliardo All’anno.
La voluntary disclosure
Consente di regolarizzare le posizioni pagando le imposte evase ma evitando alcune conseguenze accessorie, salvo casi di autoriciclaggio.
Le intese bilaterali
In questi 20 mesi «sono stati ratificati 8 accordi bilaterali e sottoscritti accordi bilaterali con 9 giurisdizioni sulla doppia imposizione, in modo da renderli più efficaci gli strumenti contro l’evasione fiscale e la migrazione di capitali».
Patrimoni all’estero
L’Italia è stata tra i promotori dei protocolli di scambio automatico di informazioni fra amministrazioni fiscali, grazie ai quali sarà possibile individuare i contribuenti italiani che tentano di occultare al fisco patrimoni costituiti all’estero.