Corriere della Sera, 26 ottobre 2015
La versione di Vale
Come andrà adesso questo Mondiale? Ma soprattutto andrà Rossi a giocarselo nella fossa dei leoni partendo ultimo con 7 miseri punti nel portafoglio bucato, sicuro che «Marquez farà passare Lorenzo negli ultimi giri, se dovesse servire»? La domanda al momento è senza risposta. «Bisognerà vedere se andrò a Valencia: boh, ancora non lo so». Valentino è così furioso che per la prima volta nella vita dà segni di rassegnazione. Brutta faccia, brutto spirito, chissà che tutto questo non lo porti addirittura a riconsiderare anche il proprio futuro di pilota, nonostante il contratto con la Yamaha già firmato per il 2016 e lì pronto da autografare per il 2017.
Si vedrà. Intanto, mentre papà Graziano accusa gli organizzatori spagnoli del Mondiale, la versione di Vale è scontata: la penalizzazione è ingiusta e lui non ha mai voluto far cadere nessuno. Racconta – e alcune immagini tv supportano fortemente la tesi – che «si vede distintamente che quando perdo il piede dalla pedana, lui era già caduto. Io volevo solo dargli fastidio, mandarlo fuori traiettoria, l’ho guardato per dirgli: “Ma che cazzo stai facendo?”, ho rallentato e il suo manubrio ha toccato la mia coscia sinistra: per questo è caduto».
Marquez era il suo allievo preferito. Forse l’abbiamo colorata un po’, ma al ranch di Tavullia Rossi lo aveva comunque invitato e avevano corso e brindato assieme. Ora Marc è il Bruto che lo ha accoltellato alle spalle: «Alla fine ha vinto Marquez, il suo progetto è andato a buon fine. Ha deciso il campionato. Prima gli ho detto che cosa penso di lui, ma non ve lo posso riferire». Qualcosa, per la verità, gli aveva già detto giovedì. E se questo avesse incarognito ancor di più lo spagnolo? «Può essere. Ma non è giusto prenderlo in quel posto e stare zitti».
Le posizioni, come si vede, non si ammorbidiranno mai, anzi: se gara ci sarà nel «parcheggio» valenciano, fatevi il segno della croce. Marquez, per esempio, non ritratterà mai la tesi secondo cui «Valentino mi ha guardato e quando mi ha visto vicino mi ha dato un calcio e mandato a terra. Nel calcio questo è un cartellino rosso». E Lorenzo non addolcirà mai più la sua sentenza lapidaria: «Ho definitivamente perso rispetto per Rossi». Pare che Jorge, durante la riunione in direzione corsa, abbia fatto irruzione urlando e chiedendo per Rossi una pena adeguata. «Rossi meritava zero punti come Marquez!». È furente anche Jorge, ma lui a Valencia andrà di sicuro. Col titolo in mano è un viaggio che vale la pena.