Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 26 Lunedì calendario

Caos in Turchia perché Erdogan ha deciso di tornare all’ora solare dopo le elezioni (ma computer, cellulari e tablet non lo sanno)

«Che ora è?». La domanda impazzava sui social media turchi per tutto il giorno: in molti Paesi infatti è tornata l’ora solare, ma non in Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha deciso di «posticipare» lo spostamento delle lancette a dopo le cruciali elezioni di novembre. Solo che gli orologi di computer, tablet e smartphone turchi non hanno tenuto conto della nuova «ora di Erdogan» e si sono aggiornati automaticamente su quella solare. Da qui la confusione dei turchi che hanno deciso di sfogare sul web, con ironia, la frustrazione per il gesto «paternalistico» di Erdogan.
«La Turchia è per la prima volta unita attorno ad una domanda. Che ore sono?», scherza un utente di Twitter dove l’hashtag #saatkac («che ora è») è diventato tra i più popolari. «Siamo sincronizzati sulla speciale ora di Erdogan. Sfortunatamente, anche se lui può fermare il tempo, non può fermare gli orologi digitali che invece sono andati avanti. Perciò siamo tutti molto confusi», scrive un anonimo su Facebook. «Per le prossime due settimane in Turchia vige l’Eest l’Erdogan Engineered Standard Time», ironizza un altro utente di Twitter giocando con la sigla Eet, il fuso orario orientale di cui fa parte Ankara. Per uscire dalla confusione di queste ore, i produttori di telefonini e computer hanno suggerito di togliere dalle impostazioni l’aggiornamento automatico dell’ora e cambiarla a mano. Non è la prima volta che, in vista di importanti eventi nazionali, la Turchia decide di posticipare i cambi d’orari: prima però non c’erano gli smartphone.