La Gazzetta dello Sport, 27 dicembre 2009
C’è allarme terrorismo dopo il fallito attentato all’aereo della Delta-Northwest Airlines partito da Amsterdam con 278 passeggeri a bordo, destinazione Detroit (volo 253)

C’è allarme terrorismo dopo il fallito attentato all’aereo della Delta-Northwest Airlines partito da Amsterdam con 278 passeggeri a bordo, destinazione Detroit (volo 253). C’è però anche un più generale allarme sicurezza, dato che negli ultimi venti giorni ci sono stati anche l’aggressione a Berlusconi e il misterioso tentativo d’abbraccio al Papa, due episodi che ci hanno mostrato quanto sia facile fare quello che troppi squilibrati desiderano. Adesso siamo di fronte al caso di questo inopinato passeggero nigeriano, non ignoto ai servizi di sicurezza americani e che tuttavia è riuscito a portare a bordo materiale sufficiente per darsi almeno fuoco.
• Come l’hanno fermato?
Per qualche ragione che gli inquirenti dovranno capire, l’attentatore, Umar Farouk Abdul Mutallab, 23 anni, ha deciso di farsi esplodere all’ultimo momento, cioè venti minuti prima dell’atterraggio. Era seduto nella parte centrale del velivolo, più vicino alla cabina di pilotaggio che alla coda. Un regista olandese, Jasper Juringa, di 32 anni, era seduto alla sua stessa altezza, ma nell’altra fila di poltrone. Ha visto delle fiamme alzarsi dai pantaloni di Mutallab e, mentre qualcuno già cominciava a gridare, ha scavalcato i passeggeri e s’è buttato addosso all’attentatore, strappandogli lo strano ordigno con cui quello stava pasticciando, e gettandolo lontano. Poi ha spento le fiamme e ha trascinato il mancato shahid in cabina, con l’aiuto a questo punto di altri viaggiatori. Pare sia stata una scena fulminea, quelli che stavano seduti in fondo all’aereo non si sono quasi accorti di niente.
• Di che ordigno si trattava?
Non si sa ancora. È probabile che Mutallab abbia portato a bordo separatamente quello che gli serviva per farsi esplodere, in un contenitore la polvere, in un altro i liquidi, in un terzo la siringa, ecc. A quanto si capisce l’idea era di fabbricarsi la bomba a bordo, quindi è probabile – lo dico per induzione – che fossero stati prenotati anche i posti accanto al suo, oppure che questi fossero stati occupati da complici che sono rimasti silenziosi durante la colluttazione, e poi sono spariti. Sono dettagli che si sapranno in seguito. Mutallab è uno studente di ingegneria dell’University College di Londra, dove abitava in un appartamento dell’Oxford Circus. È figlio di un pezzo grosso nigeriano, Alhaji Umaru Mutallab, ex presidente della United Bank of Africa e della First Bank in Nigeria. Il padre aveva informato le autorità, e in particolare l’ambasciata Usa di Abuja, della svolta fondamentalista del figlio. Questo figlio era poi partito a Natale da Lagos con la scusa di partecipare a un seminario religioso negli Stati Unirti. Biglietto di sola andata. Il materiale e le relative istruzioni dovrebbero essergli stati dati in Yemen (che è anche la patria di Bin Laden). All’aeroporto Schiphol di Amsterdam aveva passato i controlli di sicurezza senza problemi, benché il suo nome fosse in un data-base Usa di possibili terroristi. Ma il via libera per raggiungere Detroit è venuto proprio dagli americani.
• Come si spiega?
Ieri, vari esperti di sicurezza, interrogati, hanno detto che il rischio zero non può essere garantito da nessuno. L’Afp ha intervistato Douglas R. Laird, ex capo della sicurezza della Northwest Airlineas. Laird ha spiegato che con i raggi x i rischi sono ancora troppo alti, secondo lui ci vuole lo scanner corporale, che costa un milione di euro e pone evidentemente problemi di privacy. Secondo lui Schiphol è uno degli scali più sicuri. Gli americani hanno comunque chiesto agli aeroporti di Schiphol, Roma, Parigi, Stoccolma e Bruxelles di rafforzare le misure di sicurezza relativamente ai voli in partenza per gli Stati Uniti.
• In che consiste questo rafforzamento?
Controllo manuale dei busti e delle gambe dei passeggeri, ispezione dei bagagli a mano anche se hanno passato i raggi x. Poi, a bordo, è stato deciso che un’ora prima dell’atterraggio si debba restare ai propri posti col sedile rigido, vietato adoperare, durante quest’ora, cuscini e coperte. Gli americani annunciano che si tratta di restrizioni destinate a durare per un periodo indefinito.
• Mutallab è stato arrestato?
Naturalmente. L’aereo è atterrato alle 11.15 a Detroit ed è stato fatto parcheggiare in un’area riservata. Qui i passeggeri sono rimasti bloccati per sei ore, in attesa che le operazioni di sicurezza fossero completate. Quelli dell’Fbi si sono poi presi cura di Mutallab, portandolo al Michigan Medical Center di Ann Arbor dove i medici hanno cominciato a curargli le ustioni di secondo grado alle gambe. Intanto i federali gli hanno fatto qualche domanda. Lui ha dichiarato subito: «Faccio parte di Al Qaeda».