la Repubblica, 25 ottobre 2015
Mangata Gezellig Kilig Nunchi e altre meravigliose parole sconosciute
Un piccolo libro da maneggiare con cura perché è davvero prezioso. Quello che fa Ella Frances Sanders è raccontare le sensazioni in una parola. Un solo vocabolo serve per descrivere un mondo di emozioni, magari nascoste. Tradotto e illustrato con grande bravura (e ironia) da Ilaria Piperno, è un manuale per anime globalizzate che non credono nell’aridità del linguaggio tecnologico. È un libro per piccoli, grandi, per tutti. Leggerne una pagina al giorno significa scoprire nuovi orizzonti o apprezzarne il lato già conosciuto. Come? Attraverso la traduzione di una parola: Mangata in svedese è la scia luminosa della luna che si riflette sull’acqua.
Gezellig (olandese)è la sensazione di un maglione caldo addosso mentre si beve una tazza di tè con una persona cara accanto. Kilig (in Tagalog, lingua austronesiana parlata nelle Filippine) è la sensazione di avere una farfalla nello stomaco in situazioni romantiche. Ancora: Pisan zapra in malese è il tempo necessario per mangiare una banana. E poi Nunchi (coreano) che è l’arte sottile di comprendere e sentire l’amore altrui; Poronkusema (finlandese) che altro non è che la distanza che una renna può percorrere prima di fare una pausa. Mamihlapinatapai è un sostantivo difficilissimo da pronunciare
anche nella Terra del fuoco ma il concetto è chiarissimo: la tacita intesa tra due persone che pensano e desiderano la stessa cosa, ma nessuno dei due vuol fare il primo passo.
E volendo c’è Jugaad, in hindi, soluzione efficace di un problema con risorse minime. Bellissimo.
Lost in translation
di Ella Frances Sanders tradotto e illustrato da Ilaria Piperno Marcos y Marcos, pagg. 48, euro 15