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 2015  ottobre 25 Domenica calendario

Il mistero della stella KIC 8462852, che ha cali di luce inspiegabili e spinge gli scienziati a parlare di alieni

È la stella più misteriosa del cielo. Ed è stata scoperta a 1500 anni luce da qui, tra la costellazione del Cigno e quella della Lira. La peculiarità è che la sua luce aumenta e diminuisce come non si è mai visto accadere su nessun altro corpo celeste, spiega Tabetha Boyajian della Yale University in un articolo per il Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. E non si può escludere nessuna ipotesi sul perché ciò accada. Potrebbe essere per il passaggio di un ammasso anomalo di corpi celesti che le gira intorno. Oppure potrebbe trattarsi di strane costruzioni aliene, enormi tecnologie spaziali capaci di disturbare la nostra visuale sulla Via Lattea.
La stella KIC 8462852, invisibile a occhio nudo, è una delle 150 mila osservate dal telescopio spaziale Kepler, in orbita dal 2009 a caccia di pianeti extrasolari per conto della Nasa. Kepler ha il compito di identificare le stelle con cali regolari della luminosità, indizio probabile del transito di un pianeta in orbita intorno a loro. Queste oscillazioni sono contenute, al massimo del 2%, perché i pianeti sono sempre molto più piccoli delle stelle. Nel caso di KIC 8462852, invece, si registrano diverse anomalie: la luce cala anche del 20% e, in 1600 giorni, questo è successo l’ottocentesimo giorno (poco) e il 1500esimo (in maniera più intensa). Significa che l’oggetto che le è passato davanti ha un diametro pari ad almeno la metà di lei. E siccome KIC 8462852 è una volta e mezzo il Sole, l’oggetto sembra davvero troppo grande per essere un pianeta. Ma se non è un pianeta, che cos’è? Tabetha Boyajian ha cominciato a chiederselo quando KIC 8462852 è stata segnalata come «bizzarra» da un gruppo di astrofili iscritti a Zooniverse.org, portale di citizen science (cioè di scienza fatta da amatori), in cui i cacciatori di pianeti possono esaminare i dati di Kepler direttamente dal salotto di casa. «Non abbiamo mai visto niente di simile» ha poi spiegato Boyajian al The Atlantic. La cosa più probabile è che sia un ammasso di comete. Ma è strano, soprattutto perché KIC 8462852 è anziana, e, oltre una certa età, alle stelle queste cose non capitano più. E allora, ha proseguito cauto Boyajian, ci sono «altri scenari».
Uno è quello avanzato da Jason Wright della Penn State University: «Gli alieni dovrebbero sempre essere l’ultima ipotesi da prendere in considerazione. Però questo è esattamente quello che ti aspetti da loro». Il riferimento è alle famose «megastrutture aliene» che di quando in quando gli scienziati sognano di trovare, tecnologie spaziali avanzatissime costruite da altri abitanti dell’Universo.
L’unico modo per risolvere il mistero è continuare a osservare. Per esempio, suggerisce Wright, puntando le antenne del programma Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) alla ricerca di segnali radio. Se li trovassimo, sarebbero un secondo indizio della presenza di forme di vita in grado di fare cose complesse come costruire oggetti più grandi di un pianeta, in orbita intorno a una stella che noi, da qua, non vediamo nemmeno.