25 ottobre 2015
Il Sinodo apre sulla comunione ai divorziati • I 43 furbetti del cartellino di Sanremo hanno rubato oltre 2670 ore di lavoro • Le case cantoniere diventeranno ostelli e trattorie • Il fondatore di Zara è più ricco di Bill Gates • Il tennista autodidatta campione del mondo a 88 anni
Sinodo 1 I padri sinodali hanno consegnato ieri al Papa il testo finale del Sinodo sulla famiglia riunito in Vaticano da tre settimane nel quale, al paragrafo 85, si suggerisce per i divorziati risposati la strada «del discernimento»: è il vescovo locale che deve valutare caso per caso se concedere l’eucaristia oppure no a chi si è separato e ha contratto una nuova unione. «I divorziati risposati - recita il testo finale del Sinodo - non solo non devono sentirsi scomunicati, ma possono vivere e maturare come membra vive della Chiesa, sentendola come una madre che li accoglie sempre, si prende cura di loro con affetto e li incoraggia nel cammino della vita e del Vangelo. Quest’integrazione è necessaria pure per la cura e l’educazione cristiana dei loro figli, che debbono essere considerati i più importanti». Francesco potrà nei prossimi mesi decidere in merito e fare eventualmente diventare questo suggerimento regola. Anche se dovrà in qualche modo tenere conto del fatto che proprio il paragrafo sui divorziati risposati è stato approvato, a differenza di tutti gli altri, per un solo voto: 178 i “sì” rispetto ai 177 che erano richiesti per la maggioranza qualificata. Segno che lo zoccolo duro di chi si oppone al cambiamento, di coloro che sul tema non volevano non solo aprire ma nemmeno discutere, ha provato a resistere anche se, alla fine, seppur di poco, si è dovuto arrendere (Rodari, Rep).
Sinodo 2 Il no ai matrimoni gay resta. Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, infatti, il Sinodo ritiene che «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». Mentre diverso è l’approccio riservato alle coppie di fatto: «La scelta del matrimonio civile o, in diversi casi, della semplice convivenza, molto spesso non è motivata da pregiudizi o resistenze nei confronti dell’unione sacramentale, ma da situazioni culturali o contingenti». Per il Sinodo, infatti, «in molte circostanze, la decisione di vivere insieme è segno di una relazione che vuole realmente orientarsi ad una prospettiva di stabilità». E «questa volontà, che si traduce in un legame duraturo, affidabile e aperto alla vita può considerarsi un impegno su cui innestare un cammino verso il sacramento nuziale, scoperto come il disegno di Dio sulla propria vita» (ibidem).
Sanremo I 43 impiegati del Comune di Sanremo colpiti da misura cautelare per truffa ai danni dello Stato e falso (35 agli arresti domiciliari e 8 sottoposti a obbligo di firma), hanno «rubato» oltre 2670 ore, corrispondenti a un anno di lavoro (o giù di lì) di un impiegato medio. Il recordman è il funzionario dell’ufficio progettazione e arredo urbano che andava a remare con gli amici, al circolo canottieri, durante il servizio: oltre 400 ore di assenza, con un danno erariale che la Finanza ha quantificato in 5680 euro. (Micaletto, Sta).
Case cantoniere Le vecchie case cantoniere color rosso pompeiano, che a cominciare dagli anni Settanta sono state chiuse, vendute, dismesse, ora potrebbero tornare a vivere. Lo ha annunciato ieri il ministro della Cultura Dario Franceschini: «Vogliamo riconvertire al turismo sostenibile le vecchie case cantoniere inutilizzate e abbandonate. Sono 1300 edifici pubblici con un marchio inconfondibile: a patto di conservare l’insegna e le caratteristiche del passato, potrebbero essere trasformati in punti di ristoro e di accoglienza per i turisti della mobilità dolce: camminatori, ciclisti, amanti del trekking a cavallo. Possono diventare un grande brand nazionale». Il progetto ha avuto l’ok del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ed è in fase avanzata. Nei giorni scorsi i tecnici dei Beni culturali, delle Infrastrutture, del Demanio e dell’Anas hanno iniziato a studiare la fattibilità economica e avviato il monitoraggio delle case cantoniere che potrebbero essere riconvertite. Non tutte infatti hanno le caratteristiche necessarie. Alcune sono state vendute ai privati. Altre pur essendo pubbliche, sono ormai così danneggiate da anni di abbandono e incuria da renderne impensabile il recupero. Ma la maggior parte delle “case rosse” può avere un futuro turistico (Fraiola, Rep).
Zara Nella classifica di Forbes Bill Gates è stato superato da Amancio Ortega (patrimonio di 71,83 miliardi di euro), il fondatore di Zara. Ortega non ha mai concesso un’intervista e, più che riservato, è uno che praticamente si nasconde. Lo ha fatto sempre, quando è stato alla testa del gruppo e quando, nel 2011, ha lasciato il timone, almeno in parte. Fino a 15 anni fa, pur essendo lui l’uomo più facoltoso di Spagna, nessuno possedeva una sua foto. Poi, al momento di entrare in Borsa, il signor Zara dovette inviare un modulo di adesione, allegando una foto tessera, con grande sollievo dei giornali. Figlio di un ferroviere della Spagna settentrionale, ex fattorino, si mise in proprio nel 1963, fondando la ditta Goa, specializzata in accappatoi. I biografi raccontano che il nome scelto da Amancio fosse Zorba, in onore del film con Anthony Quinn, ma gli uffici lo respinsero perché già registrato. Così, davanti all’impiegato comunale, Ortega optò, improvvisando, per Zara (Olivo, Sta).
Campione Angelo Sala, 88 anni, di Palazzolo sull’Oglio (Brescia), ex impiegato della Marzoli stoffe e tessuti, ex calciatore di serie C, sposato, tre figli, sei nipoti, domina dal 2011 la categoria Over 85 della Federazione internazionale tennis, i cosidetti Super-Seniors: «Ho cominciato a settant’anni. Prima non avevo mai preso una racchetta in mano. C’era un cancelletto che separava il Tennis club Palazzolo dal campo di calcio, dove facevo volontariato allenando i ragazzi dell’oratorio. L’ho attraversato. Ho cominciato con una macchina sparapalle, come quella di Agassi... Solo che lui era un bambino, io un po’ meno». A dicembre il signor Sala compirà 89 anni. É il più vecchio tra i primi venti della classifica mondiale di una categoria che prevede l’attività fino ai novant’anni. «Un’ingiustizia. Negli Usa è diverso, giocano anche dopo. Mi toccherà prendere la tessera dell’Usta, la federazione americana...» (Imarisio, Cds).
(a cura di Roberta Mercuri)