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 2015  ottobre 25 Domenica calendario

A Roma i Cinquestelle sono al 31%, il candidato più probabile a oggi è Virginia Raggi. Molto forti anche negli altri comuni chiamati al voto

«Ogni giorno che passa la vittoria si avvicina», ha scritto Beppe Grillo. Vittoria o meno, il futuro prossimo del Movimento – e una tappa che potrebbe condizionarne la vocazione governativa ribadita alla kermesse «Italia 5 Stelle» – è quello delle Amministrative 2016. La strada passa per Roma. Ma non solo. La sfida nella capitale per i Cinque Stelle rappresenta una chiave di volta in grado di aprire una nuova pagina politica nella storia del Movimento. I sondaggi, nonostante gli inviti alla prudenza di Luigi Di Maio e di alcuni fedelissimi, portano euforia tra i pentastellati: il M5S sarebbe la prima lista con oltre il 31% delle preferenze. Il dubbio che rimane – e lacera – è quello del candidato. La consigliera comunale uscente Virginia Raggi è in pole position, ma la partita è tutt’altro che chiusa, anche se c’è la volontà di arrivare a definire il nome da lanciare all’assalto del Campidoglio prima di Natale, probabilmente per l’inizio del Giubileo.
Ma le Amministrative, forse, per la prima volta vedranno il Movimento aspirare al ballottaggio in altre città-chiave. Su tutte Bologna, dove la campagna elettorale è già iniziata. La scelta di Imola, nel cuore dell’Emilia, per la kermesse pentastellata non è stata certo casuale, così come non lo è Bologna come «piazza» per la manifestazione leghista. Le possibilità di arrivare a uno storico ballottaggio, stando ai dati che circolano nel Movimento, sono concrete e se le contenderanno centrodestra e M5S. Quasi scontata – dovrà essere ratificata dalla base locale, come in tutti i casi – la scelta dei Cinque Stelle, che dovrebbero puntare sul consigliere uscente Massimo Bugani. Anomala, invece, per il Movimento la selezione: ci sarà una lista bloccata, dei «competenti». Bologna sarà il laboratorio sperimentale, il luogo dove tentare nuove vie, pur rimanendo fedeli alle proprie regole.
In questo senso vanno lette le dichiarazioni di Bugani: nei giorni scorsi al Corriere di Bologna ha precisato che con il centrodestra, in caso di ballottaggio, «ci sono temi su cui possiamo ragionare e trovare un’intesa». Escluse però concessioni sugli (eventuali) assessorati.
Da Bologna a Napoli, passando per Benevento. La Campania, terra di provenienza di buona parte del direttorio, rischia di essere croce e delizia. Nella città devastata dall’alluvione i Cinque Stelle partono favoriti a prescindere, visto che già prima dell’emergenza veleggiavano intorno al 35%. Il successo pare insomma garantito indipendentemente da chi scenderà in campo come candidato sindaco anche se, allo stato, l’intenzione sarebbe quella di puntare su Francesca Maio. Diverso il discorso a Napoli: qui, come a Roma, c’è il richiamo di un candidato di alto profilo. Come per la capitale si sono spesi i nomi di esponenti di spicco (Luigi Di Maio e Roberto Fico): soluzioni non accettabili per le regole interne. Con loro il Movimento potrebbe vincere; senza di loro, dicono gli analisti, al momento il M5S non raggiunge nemmeno il secondo turno. La possibilità allo studio è gioco forza quella di cercare personalità di alto profilo, che possano anche essere accettate e supportate dalla base. Due i nomi che circolano: il medico Antonio Nocchetti e il garante per l’Infanzia Vincenzo Spadafora.
Al Nord, invece, i Cinque Stelle rischiano di giocare una partita da comprimari. A Torino, giochi quasi fatti: candidata dovrebbe essere Chiara Appendino, consigliera uscente molto stimata anche da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, oltre che dai militanti piemontesi. A Milano – dove i pentastellati venivano accreditati a luglio del 16% delle preferenze – si cerca di tirare già la volata elettorale: il 2 novembre ci sarà la presentazione pubblica dei candidati, l’8 il voto. Tra i favoriti, l’avvocato Gianluca Corrado. A Trieste, invece, situazione è più complessa. Il Movimento rischia la scissione. I due contendenti per la poltrona di primo cittadino sono Paola Sabrina Sabia, moglie dell’europarlamentare M5S Marco Zullo e designata a maggioranza (29 voti), e il consigliere uscente Paolo Menis, che dopo il voto ha lanciato l’alternativa interna al Movimento «Progetto 5 Stelle». Ulteriore sfida tra le sfide.