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 2015  ottobre 23 Venerdì calendario

Da dicembre si potrà comprare il cognac Luigi XIII in formato mignon da 5 cl a 500 euro... Per la bottiglia in cristallo Baccarat ce ne vogliono dai 2.600 ai 22mila

Il cognac di lusso di Rémy Cointreau rivoluziona la propria strategia dopo il calo di vendite in Cina. E con il Louis XIII, che ha fatto la sua fortuna, va a caccia di milionari per rilanciarsi. Per la sua bottiglia di cristallo Baccarat e il suo mix di acqueviti invecchiato da 40 a 100 anni, si pagavano da 2.600 euro per 70 cl fino a 22 mila euro per il formato jéroboam.

E in Cina, suo primo mercato, le vendite hanno conosciuto una grande espansione negli anni dal 2008 al 2012, tirando la volata ai profitti dei cognac Rémy Martin, del gruppo Cointreau che ha visto raddoppiare il fatturato globale arrivato a quota 720 milioni di euro nel 2012, dei quali il 60% prodotto in Asia.
Ma l’anno scorso le vendite di Rémy Martin (la parte che riguarda Louis XIII è tenuta segreta) sono scese a 565 milioni di euro, di cui il 45% in Asia, anche a causa del giro di vite sulla corruzione e la stretta sulle spese attuata dal governo del presidente Xi Jinping dal marzo 2013. In Cina, il Louis XIII era venduto perlopiù per fare un regalo o per annaffiare i pranzi ufficiali o d’affari con le imprese controllate dallo stato.
Per il Louis XII la Cina è un mercato essenziale e le consegne ai rivenditori cinesi si sono stabilizzate nel primo semestre 2015, cosa che fa pensare che la purga sia finita. Tuttavia, le vendite dei commercianti di vino e dei ristoranti non sono ripartite. Per questo, il nuovo patron di Rémy Martin, Eric Vallat, ha annunciato il cambio di strategia per arrivare a ritrovare entro il 2020 la quota top di vendite raggiunta nel 2012 a livello globale. Il che significa raddoppiare e triplicare le vendite di Louis XIII, passando da un modello basato sulla Cina (che resta il primo mercato) a un altro più equilibrato geograficamente. Il lavoro da fare è costruire la notorietà del marchio nell’America del Nord e in Africa, nell’Europa dell’Est e nel resto dell’Asia. E scommette sulla vendita diretta. Il marchio ha reclutato in 35 città degli ambasciatori sotto le insegne della moda e delle banche private con lo scopo di sedurre i miliardari del pianeta (sono 13 milioni) e anche di aprire a un pubblico femminile presentando il Louis XIII come adatto anche agli aperitivi e ad accompagnare il pasto.
A novembre, a Los Angeles, partirà una campagna pubblicitaria e il Luigi XIII comparirà anche nelle vetrine dei club, hotel, ristoranti e enoteche molto selezionate. Da dicembre si potrà acquistare una bottiglia formato mignon da 5 cl a 500 euro, come invito alla prova.