ItaliaOggi, 23 ottobre 2015
In Germania c’è il boom degli alberghi. Il fatturato nelle prime sette città tedesche è passato da 702 milioni nel 2006 a 2 miliardi e 65 milioni nel 2014. E le stanze non costano 300 euro a notte come a Milano
L’Expo sta per chiudere con successo. E c’è da sperare che l’effetto sia duraturo sul turismo italiano, in tutto il paese. Sempre che non si esageri con i prezzi, come è difetto nazionale. I prezzi degli alberghi a Milano sono notevolmente aumentati. Nell’hotel dove vado di solito il rincaro è stato circa del 70%.
Normale: durante le fiere, e gli eventi straordinari, tutti ne approfittano. A Francoforte, nei giorni della Buchmesse, la più grande fiera del libro al mondo, gli hotel arrivano a costare il doppio. A Milano, in un altro albergo in cui cerco una stanza quando altrove è tutto esaurito, nelle settimane scorse mi hanno avvertito che avevano a disposizione solo una camera «deluxe». A 300 euro.
Non li chiede neanche l’Adlon, a Berlino, o il Sacher a Vienna, due dei migliori hotel al mondo. Ho rinunciato. L’albergo è un tre stelle per modo di dire. Non so cosa abbiano modificato per escogitare la definizione «de luxe». È preoccupante che, facendo delle prove a caso in internet in diversi momenti del 2016, perfino nel prossimo settembre, mi venissero proposti prezzi a livello dell’Expo. Sono capitato per sfortuna sempre in periodi di fiere, o la tariffa Expo è diventata perenne? Sarebbe una pessima decisione, spero di sbagliarmi, e di venire smentito.
La Germania sta conoscendo un autentico boom del settore alberghiero, agendo al contrario sui prezzi, e aumentando la qualità dell’offerta. Non solo a Berlino ma in tutto il paese. La capitale ha già superato Roma come numero di pernottamenti. Ovunque si aprono nuovi hotel. Solo vicino a casa mia, un paio che offrono una doppia a 60 euro. I miei amici italiani se ne dicono soddisfatti. I dati positivi attirano gli investitori tedeschi e stranieri che puntano sulla fascia da cinque stelle. Il miliardario Michael Kühne aprirà ad Amburgo nella prossima estate «The Fontenay» che, promette, «sarà il migliore della Germania». Nella città anseatica sono in costruzione altri due hotel di lusso, e altri 25 di altre categorie per un totale di 6.500 nuovi letti. L’offerta non è sufficiente, e gli hotel esistenti a 5 stelle sono occupati in media al 79%, un record per il paese. Nei giorni di fiere o di eventi particolare, i turisti sono costretti a cercare alloggio perfino a Kiel, lontana un centinaio di chilometri. Nei primi sei mesi di quest’anno i pernottamenti sono stati 5,5 milioni con un aumento del 3,4%. Nel 2014, i pernottamenti furono 12 milioni.
Un aumento che si registra in tutto il paese: i pernottamenti sono stati 424 milioni, un incremento del 5%, e un quinto dei clienti veniva dall’estero. Dalla Baviera al Baltico sono in cantiere 389 nuovi hotel, in gran parte a Berlino, Francoforte e Monaco. Il fatturato alberghiero nelle prime sette città tedesche è passato da 702 milioni nel 2006 a 2 miliardi e 65 milioni nel 2014. Quest’anno, si prevede, si chiuderà con il miglior risultato di tutti i tempi. Francesi, americani e inglesi hanno già investito un miliardo e 200 milioni, e il mercato tedesco sta destando l’interesse anche degli investitori cinesi. «La Germania è al primo posto in Europa per il rapporto qualità prezzo», afferma Frau Petra Hedorfer, capo della Deutsche Tourismuszentrale. E non teme di essere smentita.