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 2015  ottobre 23 Venerdì calendario

Improvvisa morte di Vera Schiavazzi

È morta nel tardo pomeriggio di ieri Vera Schiavazzi, giornalista di Repubblica e fondatrice del Master in Gionalismo dell’Università di Torino. La donna, 55 anni, si trovava ad Asti per lavoro – malgrado fosse il suo giorno di riposo – quando è stata improvvisamente colta da un malore. Subito la corsa all’ospedale di Asti, seguita dall’immediato trasferimento alle Molinette di Torino. Per la giornalista Vera, tuttavia, non c’era più nulla da fare: è morta per “dissecazione dell’aorta” spesso causata da un deterioramento o da un danno a carico della parete del vaso sanguigno. Vera Schiavazzi, giornalista, sindacalista e madre era torntata a lavorare a Repubblica dopo oltre 10 anni di guida al Master di giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino, una scelta – questa – dettata dalla voglia di ritornare a “vedere una redazione tutti giorni” come aveva scritto la donna sul suo profilo Facebook che ora è invaso di elogi, cordogli e frasi dolci: “Non ci posso credere” “Ci mancherai” “Riposa in pace”. Una scomparsa, quella di Vera Schiavazzi, che ha lasciato il mondo del giornalismo torinese di sasso, incredulo davanti a una morte giunta così, senza preavviso.
Addolorato anche il mondo della politica, da sempre in contatto con la giornalista: “È quasi impossibile trovare le parole giuste quando si è colpiti da una notizia come questa – ha dichiarato il presidente della Regione Sergio Chiamparino -. Vera Schiavazzi, oltre che una grande professionista con cui ho collaborato per molti anni, era per me soprattutto un’amica: una persona di grande impegno e dedizione civile, una persona solare e generosa, sempre attenta agli altri sia nella quotidianità del lavoro che nella sua vita privata. A tutta la sua famiglia e ai suoi cari va la mia vicinanza e il mio affetto”. La donna lascia due figli di 18 e 21 anni e il marito Maurizio Mancini.