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 2015  ottobre 22 Giovedì calendario

I giovani d’oggi preferiscono l’alcol al sesso. Hanno abbandonato il «politicamente corretto» dei genitori per adottare il più radicale «emotivamente corretto». In effetti, spesso la vita altro non è che una successione di emozioni idiote

Chissà se gli amici svizzeri si ritrovano o meno nella mia definizione: il Canton Ticino è un’appendice della Svizzera di Svitto, e un anticipo dell’Italia migliore. Intendendo per Italia, Lombardia e Piemonte, popoli alpini di confine, che si identificano, tra l’altro, nella «preghiera degli alpini».
Un amico ticinese che opera nel mondo dei giovani con problemi di alcool, mi ha fornito dati interessanti, chissà se in linea con quelli del Nord Italia. Nell’intera Svizzera il 30% dei giovani (15-19 anni detti «generazione millennium»), si ubriacano, almeno una volta al mese, di birra o di superalcolici, nel 2014, il 10% dei quindicenni maschi e il 6% delle femmine bevono alcool almeno una volta alla settimana (nel 2007 era molto peggio: il 27% dei ragazzi, il 13% delle ragazze. L’opera di comunicazione-prevenzione dei Cantoni sta pagando). Purtroppo, l’attuale generazione ha cambiato il modo di bere. Prima l’ubriacatura nel corso di una festa era un finale possibile, ora è diventato un finale obbligato.
Per noi giovani anni ’50, l’obiettivo massimo era strusciarsi il più possibile con una ragazzina nostra coetanea, sessant’anni dopo l’obiettivo è cambiato, non il sesso ma lo sballo alcolico. «Strusciare» era un verbo che si declinava in due, con ben quattro barriere tessili di protezione (la gonna di lei, i pantaloni di lui, le mutande di entrambi) che quasi mai trovava il suo compimento, «sballare» è una forma di onanismo alcolico che si pratica ingurgitando liquidi, si conclude sempre con successo: minimo sbronza, a volte coma etilico.
L’alcool ha rimosso il sesso, che c’è più di bello, dicono loro, di andare in bicicletta a torso nudo (chissà perché mi sono riapparse fotografie anni ’30 di giovani, biondi, ariani), praticare lo yoga, mangiare il seitan anziché la carne, il tofu anziché la robiola di Roccaverano, essere sessualmente «fluidi», unica umana debolezza non rimossa, lo sballo alcolico fino al coma? Curiosa l’evoluzione avvenuta, la nostra generazione ha superato la guerra, la ricostruzione, il miracolo economico, la minaccia atomica, la caduta del Muro, mantenendo sempre gli stessi valori, questa generazione del «millennio» è pacifica, vegana, politicamente corretta al punto da essere sessualmente «fluida», eppure curiosamente, appena cessano di essere connessi, sballano fino al coma etilico. Cosa c’è che non va?
Brillante la terminologia di stampo sociologico, tutta di origine anglosassone (d’altronde gli Stati Uniti sono o no l’Impero d’Occidente?) che viene usata per descrivere questi fenomeni. È sufficiente imparare queste tre locuzioni, e si ritorna giovani. «Botellòn» è il luogo, all’aperto e con aria pulita (!), ove si fa festa e si beve.
«Binge drinking» è l’abbuffata alcolica, intesa non come pratica quotidiana (e ti credo, sarebbero tutti morti) ma come occasione del fine settimana o di certe serate. La tecnica consiste nell’ingurgitare in successione 6-8 bibite alcoliche, il finale è spesso il ricovero per coma etilico. I ragazzi «fluidi» lo vivono come motivo di vanto, le rispettive famiglie come grazia ricevuta che non sia morto (del tutto scomparsa l’opzione dei nostri vecchi: «la ripassata»).
«Eyeballing» è il più innovativo, arriva direttamente dai paesi evoluti: i giovani (posso aggiungere «idioti»?) appoggiano la bottiglia di vodka (tranquilli, Putin non c’entra) sull’occhio nella convinzione che l’alcool entri direttamente in circolo. Gli scienziati spiegano: non è vero che entri in circolo, è vero però che avranno seri problemi alla vista.
L’aspetto per me più interessante è stata però questa caratteristica dei giovani millenium svizzeri, di cui loro vanno fieri: essere sessualmente «fluidi». I giovani americani delle grandi università liberal stanno tirando la volata in termini di linguaggio e di comportamenti ai giovani occidentali: il termine «fluidi» evita dichiarazioni di preferenza sessuale per non offendere i diversi (secondo le statistiche, pare siano gli etero, ormai molto sotto il 50%). Come si vede, costoro hanno abbandonato il «politicamente corretto» dei genitori per adottare il più radicale «emotivamente corretto». In effetti, spesso la vita altro non è che una successione di emozioni idiote.