il Giornale, 22 ottobre 2015
Tutti pazzi per la pastasciutta: il piatto italiano per eccellenza è ormai diventato universale, tanto che per celebrarlo è stato persino istituita la Giornata mondiale della pasta (25 ottobre). Dall’Europa all’Asia, dall’America all’Africa, breve viaggio nelle sei capitali estere della pasta mondiale
La pasta è un piatto italiano? Sbagliato: la pasta è un piatto universale. Con tante capitali come se fosse una federazione. Ogni luogo una tradizione, un modo di pensarla e di mangiarla. Sabato 25 ottobre sarà la Giornata mondiale della pasta, celebrata ogni anno in un luogo diverso. Quest’anno sarà Milano, o meglio l’Expo, con tanto di patrocinio della commissione nazionale italiana dell’Unesco. Poi, nei due giorni successivi, domenica 26 e lunedì 27, si terrà il World Pasta Congress all’interno di Host 2015, con sessioni tematiche e un summit di nutrizionisti che da tutto il mondo si confronteranno sulle indiscutibili qualità nutrizionali del piatto. «Dopo il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità, che ci ha confermato come la nostra dieta sia tra le migliori al mondo – commenta Riccardo Felicetti, presidente dell’International Pasta Organization e dei Pastai Italiani di Aidepi – questo patrocinio rafforza la nostra iniziativa e conferma che le virtù della pasta sono sempre più diffuse e apprezzate in tutto il mondo». Mondo dove la pasta vive riti e preparazioni diverse, con buona pace dei puristi italici. Sei sono le città che nel World Pasta Day saranno celebrate come le capitali (alternative a Napoli e Roma, s’intende) della pasta mondiale. In questa pagina scoprirete quali sono e perché. E pazienza se in qualcuna (aargh!) per mangiarla si usa il cucchiaio...
NEW YORK
Consumi: ogni newyorkese ne mangia 8,8 kg l’anno, il dopio rispetto agli anni Ottanta.
La ricetta: Baked Ziti, un pasticcio di ziti spezzati gratinati in forno in una pirofila condita con svariati ingredienti.
L’interesse: dopo una lunga rincorsa rispetto a piatti più tradizionali, la pasta è ormai tra i «cmfort food» degli amerciani: il 56 per cento di loro ammette che non saprebbe più farne a meno. Per il cioccolato il dato è delk 44 per cento...
La curiosità: dopo un articolo del NYT si utilizza in America sempre meno acqua per cuocere la pasta. E si diffondono anche le cotture «a risotto».
PECHINO
Consumi: difficile una stima, solo di noodles a cottura istantanea i Cinesi ne consumano ongi anno 40 miliardi di confezioni.
La ricetta: i «mian» sono un tipo di pasta molto simile ai nostri spaghetti, sono serviti con condimenti importanti come carne e verdure.
L’interesse: in Cina è abitudine mangiare gli spaghetti in occasioni speciali, come i compleanni.
La curiosità: i Cinesi non amano bollire la pasta e scolarla all’italiana. Un’abitudine che mal si concilia con gli utensili cinesi. E anche in termini di condimenti le differenze sono tante. In Cina non torverete mai la pasta condita con pomodoro basilico, ma in genere accompagnata a miele, yogurt o soia.
RIO DE JANEIRO
Consumi: ogni brasiliano mangia 6,3 kg di pasta ogni anno.
La ricetta: Macarrão ao Molho Branco. Sono spaghetti tipici brasiliani conditi con burro o margarina, maizena, latte o panna, sale, pepe ed eventualmente altri ingredienti.
L’interesse: la pasta è molto amata in questa città e in tutto il Brasile soprattutto perché economica, completa da un punto di vista nutrizionale e facile da preparare. E il fatto che non ingrassi la rende molto gradita anche agli sportivi. Viene anche prodotto localmente, ma da grano tenero.
La curiosità: Inizialmente la pasta era consumata soprattutto nei popolosi quartieri italiani di San Paolo e dell’America Latina. Poi, grazie al diffondersi di ristoranti, è diventato, da prodotto esotico, autoctono.
TOKYO
Consumi: in Giappone si mangiano 1,7 kg di pasta pro capite all’anno
La ricetta: il ramen è uno spaghetto di grano e uova servito in una zuppa con carne e alghe crude
L’interesse: la pasta è al primo posto tra i prodotti italiani più apprezzati nel Paese del Sol Levante assieme a olio e vino ed è anche diventato un piatto quotidiano senza perdere quel non so che di sofisticato.
La curiosità: i giapponesi amano molto gli spaghetti, al punto che essi compaiono spesso nella cultura visiva dei manga e delle anime e che sono stati anche inseriti nel menu delle mense scolastiche.
BERLINO
Consumi: Ogni tedesco consuma 8,5 kg di pasta all’anno.
La ricetta: Gli Spätzle sono il piatto di pasta della tradizione più diffuso, ma a conoscere la fortuna maggiore sono gli spaghetti al ragù di carne, detti anche «alla bolognese».
L’interesse: la Germania è un mercato maturo, dove fanno fortuna anche tipologie più evolute come quelle regionali, senza glutine o biologiche.
La curiosità: in Germania ci sono molti fan vip della pasta, come Sebastian Vettel, Claudia Schiffer e addirittura Angela Merkel. È anche tedesca la più grande catena di ristoranti italiani nel mondo.
ADDIS ABEBA
Consumi: su livelli ancora molto bassi ma in costante crescita
La ricetta: Spaghetti con berberè e una spolverata di ayib locale, un piatto di pasta decisamente «glocal»
L’interesse: L’Etiopia e l’Africa tutta rappresentano un laboratorio concreto per capire il ruolo della pasta nella lotta alla fame e alla malnutrizione. Un progetto di cooperazione italiana sta puntando sul grano duro e sulla produzione di pasta.
La curiosità: la pasta è un vero status symbol. I negozi ne sono pieni grazie al basso prezzo e alla facilità di conservazione e consumo.