La Stampa, 22 ottobre 2015
I quattro ventenni più seguiti su YouTube diventano star del cinema. Così Favij, Clapis, Decarli e Zoda sono i protagonisti di "Game Therapy": «Eccoci, L’Italia è un Paese bigotto, a cui un po’ d’aria fresca non fa male. Altrove non è così, siamo noi che siamo indietro rispetto all’universo delle webstar»
Le stelle del web illuminano la Festa. In barba a divi ritrosi e registi timidi, i protagonisti di Game Therapy, Favij, Clapis, Decarli e Zoda, «youtuber» più famosi d’Italia, arrivati al traguardo del film, si concedono all’entusiasmo di web-tifosi in accampati per ore lungo il tappeto rosso dell’Auditorium con la speranza di vederli in carne e ossa.
Perché il video è importante, i social di più, i contatti non ne parliamo nemmeno, ma, come dicono loro stessi con lucido senso di realtà, «i videogame aiutano, però non bisogna abusarne. Una giornata all’aria aperta, una partita a calcetto, sono sempre meglio». Tre milioni e mezzo di iscritti sui loro canali YouTube, decine di milioni di visualizzazioni, successo crescente e un orizzonte pieno di possibilità.
Insomma, montarsi la testa sarebbe il minimo: «Non crediamo che il film possa portare più visibilità, però è importante, perchè rappresenta un passo avanti rispetto alla tendenza, in Italia ancora molto forte, a ghettizzare il mondo del web». E questo perchè, osserva Daniele Sodano (Zoda), il nostro, su certi fenomeni, «è un Paese bigotto, a cui un po’ d’aria fresca non fa male. Altrove non è così, siamo noi che siamo indietro rispetto all’universo delle webstar».
Firmato dal regista americano Ryan Travis, specializzato in spot pubblicitari, Game Therapy (evento speciale a Roma nella sezione «Alice nella città») racconta la storia di Giacomo (Favij) e Giovanni (Clapis), compagni di scuola, ma soprattutto di videogame, abituati a estraniarsi da una «real life» spesso problematica: «Il cyberbullismo è una realtà di oggi, il messaggio che cerchiamo di dare è quello di dosare la presenza sul web, perchè la vita vera, a differenza dei videogiochi, non la puoi ri-avviare».
Per diventare celebri sul web non sono richieste doti particolari: «Bisogna essere spontanei, avere fantasia, originalità, la gente si affeziona a noi come persone». Secondo Clapis contano anche «la costanza, la creatività nei video e l’indipendenza».
Vent’anni, creatore del canale Favij Tv, Lorenzo Ostuni racconta di aver iniziato a 16 anni «commentandomi mentre giocavo con un videogioco»; poi nel 2013 «ho iniziato a fare video riprendendomi da solo».
I genitori, a patto che continuasse a studiare, sono sempre stati d’accordo: «Ancora non realizzo bene la portata dei numeri, vivo un po’ come se fossi nel Paese delle meraviglie. Ho fatto un album di figurine, poi un libro, ora un film, penso che sia arrivato il momento di fermarmi per un po’». L’incontro con gli altri interpreti di Game Therapy è avvenuto grazie al film: «Non ci conoscevamo, abbiamo iniziato a fare amicizia con gli sms, siamo molto diversi, ma adesso ci sentiamo come i Fantastici 4». Alla Festa il gruppo è stato scortato da altri 51 «creators», fan in visibilio, guardie del corpo preoccupate.
Il tutto in un giorno speciale, perché ieri era anche l’anniversario di Ritorno al futuro: «Siamo fan di quel film e ci rispecchiamo nel suo messaggio, l’unico peccato è che non abbiamo ancora macchine che volano e cose così».