la Repubblica, 22 ottobre 2015
Commento al turno di Champions di Gianni Mura, tra la Roma che ha buttato via un’occasione e la Juve che deve sciogliere il nodo Dybala
La Juve voleva vincere per arrivare a quota 9, mettere in freezer il passaggio del turno e concentrarsi sul campionato.
Non c’è riuscita e dunque non può essere contenta di uno 0-0 che ha ricordato quello recentissimo di San Siro: due squadre più preoccupate di perdere che ansiose di vincere.
Contro la meno forte del girone, anche se Schubert l’ha puntellata con sapienza, ci si aspettava una Juve più arrembante, meno attendista.
Più brillante, meno grigia. Con qualche tentativo di uscire dal solito compitino fatto di retropassaggi e lanci di Bonucci. Di positivo c’è che Buffon ha fatto da spettatore, che s’è visto un monumentale Barzagli, più qualche segnale di crescita da Marchisio. Pur con amnesie e leggerezze, Pogba sembra avviato sulla strada buona. È stato il tiratore più convinto.
Nell’occasione più propizia, Morata non gli ha passato la palla. Ci teneva troppo a segnare in Champions per la sesta volta consecutiva. È lui, comunque, al centro dell’episodio su cui la Juve ha molto protestato, e aveva ragione. Alla fine del primo tempo il fallo di Dominguez su Morata è da ultimo uomo, più da rosso che da giallo. Con un uomo in più per la Juve sarebbe stata un’altra partita.
Questa, non l’ha giocata bene. Bassa intensità, pochi cambi (due) rispetto a San Siro, e molte delusioni. Alex Sandro, al di là di quel che è costato, non è meglio di Evra.
Mandzukic è stato cercato poco e non ha fatto molto per farsi vedere. Zaza è entrato correndo come un tarantolato, ma senza esito. Cuadrado è stato tolto per disperazione. La Juve più vivace s’è vista negli ultimi dieci minuti, quando a Pereyra s’è aggiunto Dybala, cui Allegri ha concesso 10’.
Fossi Dybala, avrei molti cattivi pensieri. Nell’interesse della Juve, questo è un nodo da sciogliere. Meglio uno 0-0 in casa o un 4-4 fuori?
La Roma, più che buttarsi via, ha buttato via un’enorme occasione per rifarsi un morale in Europa. Solito avvio disastroso, come col Bate Borisov, poi rimonta, stavolta riuscita, da 0-2 a 4-2, e poi ancora il buio che ha portato al 4-4. La classifica è magra ma passare il turno è ancora possibile, basterà superare all’Olimpico il Bate e il Bayer e sperare che il Barcellona non faccia sconti o regali a nessuno. Sulla forza attuale del Barça si può discutere, mentre cercare il colpevole dopo il 4-4 serve a poco. Certo, Torosidis e Digne, ma è colpa di tutta la squadra se si è ridotta a difendere ai limiti della sua area. Uno come Keita avrebbe fatto comodo. La Roma non supera l’esame di maturità. Senza vie di mezzo, diciamo normali, tra penosi balbettii e urla trionfali, senza una lucida gestione del risultato, in Europa si paga.