Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 21 Mercoledì calendario

Le cosine rosse. Civati e Vendola stanno per dare alla luce due nuovi partiti, che si collocheranno a sinistra del Pd. Prima ancora di essere nati, hanno già iniziato a litigare

A sinistra del Pd ci saranno due “cose” più o meno “rosse”. Il 21 novembre, infatti, l’organizzazione di Pippo Civati, Possibile, si trasformerà in un “soggetto politico vero e proprio” al grido di: “La sinistra si fa”.
Con molta più difficoltà prende forma “l’altra cosa”, al momento con la formazione di un unico gruppo parlamentare tra i deputati di Sel e parlamentari ex Pd come Stefano Fassina, Monica Gregori e, ultimo arrivato, Alfredo D’Attorre. Il quale sarà seguito a breve da Carlo Galli e forse da altri. Il gruppo, conferma Stefano Fassina, “si farà a breve” e sarà appoggiato anche da Sergio Cofferati, europarlamentare. Poi, a gennaio, ci sarà una convention nazionale.
I giochi sembrano dunque fatti. Il documento di Civati è chiaro: “Il 31 ottobre concluderemo la fase fondativa di Possibile, ed inizierà la sua costituzione in soggetto politico vero e proprio”. L’appuntamento è per il 21 novembre a Napoli. Possibile va fiera dei suoi 5000 aderenti, 200 comitati e soprattutto delle 300 mila firme raccolte per la convocazione, poi fallita, dei referendum anti-Renzi considerati in ogni caso una ricchezza.
Negli ultimi due giorni Civati ha duellato a distanza con Nichi Vendola, al momento il principale competitor.
Se questo, in una intervista al manifesto, lo ha accusato di muoversi “come un elefante in una cristalleria”, Civati ha ricordato l’allarme lanciato dal leader di Sel a proposito della riforma della Costituzione: “Ma come, qui è in atto un ‘mutamento regressivo della forma democratica nel nostro paese’ e ti preoccupi del servizio di bicchieri in vetro di Boemia?”. E poi: “Una volta ci chiedevamo dove noi, per colpe nostre, ti avessimo lasciato; ora, sinceramente e con dispiacere, non capiamo dove tu stia andando”.
“Lo scontro è tra culture politiche” ammette Massimiliano Smeriglio, responsabile organizzativo di Sel e, al fondo, c’è il rapporto con il Pd. Civati propone un’alternativa secca, nazionale e locale, rispetto al partito dal quale è appena uscito. Sel pensa di muoversi “caso per caso”. A Cagliari, Milano, Bologna, infatti, discute di alleanze alle prossime amministrative, mentre Civati propone liste alternative. Il rapporto con il Pd occuperà l’assemblea nazionale di Sel di sabato prossimo dove, comunque, ci sarà una discussione non del tutto liscia e su cui Vendola metterà il suo peso.
Ma Possibile vuole muoversi anche nel campo del M5S cercando il rapporto con i dissidenti e provando a recuperare una parte di quell’elettorato. L’altra Cosa guarda ai sommovimenti del Pd dove anche esponenti “ulivisti” come Franco Monaco danno chiari segni di disagio. La competizione è appena cominciata.