la Repubblica, 21 ottobre 2015
«Le onde più belle? In Indonesia». Parola di Leonardo Fioravanti, da Cerveteri, campione mondiale di surf under 18
Il tempo di scendere dal podio e via verso l’aeroporto. Da Los Angeles a San Paolo. Poi Europa e ancora Usa. Ma dimenticate l’epica della vita da spiaggia, i film sui pionieri del surf tra eccessi e rock’n’roll. Allenamenti, viaggi, gare, sponsor: la vita corre veloce come le onde per Leonardo Fioravanti. Nato 17 anni fa a Cerveteri, litorale romano, vive in Francia, parla 5 lingue e ha un talento smisurato per il surf da onda, di cui si è appena laureato (domenica scorsa a Oceanside, California) campione del mondo under 18. Mai nessun italiano come lui, già definito «piccolo genio delle onde» (Le Monde), acclamato dalle riviste di settore e addirittura dalla leggenda vivente della tavola, l’undici volte campione del mondo Kelly Slater. Ma al telefono dal Brasile Leo racconta l’impresa con la tranquillità del veterano. «Gareggio da anni a livello internazionale: argento U. 16 nel 2013, l’anno scorso 5° tra gli U. 18. Sono felice perché ho surfato superando i miei limiti». Emozionato? «Sì, mentre ero in acqua. In spiaggia mi aspettavano mamma e amici. Mi hanno portato in trionfo e dato la bandiera tricolore». Allora? «Mi sono sentito campione del mondo». Prossime tappe? «Brasile: una settimana di gare del circuito di qualificazione ai mondiali pro dell’anno prossimo. A seguire, le Hawaii». Brutti ricordi? «A gennaio mi sono fratturato due vertebre cadendo alla Pipeline di O’ahu...». Uno degli “spot” più importanti e pericolosi al mondo, con onde alte 6 metri. «Ho subito un intervento chirurgico e passato mesi temendo di non poter tornare a surfare. Ma con tantissima fisioterapia e allenamenti in palestra a giugno sono rientrato in acqua». Davvero nessuna paura ad affrontare onde alte come palazzi? «In acqua ci pensi: devi fare la scelta di prendere l’onda, magari una di quelle enormi di O’ahu. Lo sai che rischi di morire: è già successo a molti surfisti. E devi avere rispetto, perché il mare è sempre più forte di te». Che cos’è il surf per Leo? «La mia vita. Sono sulla tavola da quando ho sei anni». Come iniziò tutto? «Grazie a mio fratello Matteo, all’Ocean’s Surf di Cerveteri. Lì le prime onde. A due passi da casa”» Obiettivi? «Qualificarmi per il mondiale pro». E l’Olimpiade del 2020? «Disciplina olimpica a Tokyo: sarebbe meraviglioso. Mi vengono i brividi a pensare di rappresentare l’Italia all’Olimpiade». Nel frattempo, vita da prof... «Grazie agli sponsor posso girare il mondo e gareggiare». Esiste uno stile italiano? «Ho imparato a surfare in Italia ma tutto è molto internazionale, nel surf. Ora è il momento dei brasiliani». Il punto di riferimento? «Kelly Slater: il mio idolo. Adesso capita che ci alleniamo insieme». Casa dov’è? «Francia, Hossegor, vicino a Biarritz». Posti preferiti? “Hawaii, Australia. Le onde più belle in Indonesia”. In tutto questo: la scuola? “Studio online: liceo linguistico, esame da privatista alla fine di ogni anno”. Fidanzato? «No, felicemente single». Il sogno? «Una medaglia olimpica».