MilanoFinanza, 20 ottobre 2015
Nuove grane per Ferrero. Dopo la procura di Roma anche le banche gli mettono pressione
Non c’è solo la Procura di Roma a indagare sui business immobiliari di Massimo Ferrero, a cui ha sequestrato i conti correnti e una proprietà ai Parioli. Anche le banche e soprattutto il Comune capitolino adesso mettono pressione sul cineasta e patron della Sampdoria. Perché, come emerge dai documenti della Farvem Real Estate, ossia il vero polmone finanziario di Ferrero – la sua partecipazione del 50% è finita sotto sequestro giudiziario e dal 2011 è nelle mani della holding Meridie di Giovanni Lettieri, da due anni è in corso una trattativa con gli istituti di credito, in particolare Bnp -Bnl e Cariparma, esposti per 30 milioni, e le società di leasing.
Al momento le parti si stanno ancora confrontando anche se, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, proprio ieri sul tavolo degli istituti di credito sarebbe arrivato il piano di ristrutturazione con relativa asseverazione. A questo punto non è da escludere che le parti possano trovare un accordo definitivo entro fine anno. «La società ha avviato già nel 2013 un complesso piano di ristrutturazione volto a rinegoziare i debiti ipotecari esistenti e a ottenere un finanziamento integrativo che consentirà il riequilibrio definitivo della situazione economico-patrimoniale mediante la definizione di tutti i contenziosi», si legge in un documento di Farvem Re. Quest’ultima, al termine del percorso di risanamento, resterà una pura società di gestione. Ma va detto che per arrivare al via libera definitivo occorrerà attendere le decisioni del Comune di Roma sul rinnovo della convenzione per la locazione (case popolari) del complesso di Marcio Rutilio, zona Torre Spaccata, di proprietà di Ferrero e della moglie Laura Sini. «Tali trattative, tuttora in corso, sono risultate e risultano particolarmente difficili perché il Comune, in seguito alla spending review, ha avviato una serie di tagli alla spesa pubblica che hanno coinvolto anche l’importo del canone annuale dovuto a Farvem», specifica il documento. Canone (3,15 milioni) già al centro di una bagarre politica in seno all’amministrazione cittadina.
Intanto, il cda presieduto da Vanessa Ferrero. figlia del patron della Samp, ha preso atto del peggioramento della situazione complessiva della società, che ha chiuso il 2014 in perdita per 2,9 milioni (coperta con le riserve disponibili). Dato che ha fatto calare il patrimonio netto a 1,74 milioni. A pesare sui conti è stato l’accantonamento (2,6 milioni) a fondo rischi legato a un avviso di accertamento recapitato dall’Agenzia delle Entrate e relativo al 2011. E proprio col Fisco la società è esposta per 6,85 milioni. Mentre il patrimonio di Farvem, rappresentato dal complesso immobiliare (178 appartamenti su una superficie totale di 20 mila mq), iscritto a bilancio a un valore di 49 milioni, è stato svalutato di 12,3 milioni. E visto il peso che la Farvem ha nella galassia Ferrero, è innegabile che dal suo salvataggio dipenderà il futuro del controllo della Sampdoria da mesi al centro di rumor relativi a una possibile trattativa con Gabriele Volpi.