ItaliaOggi, 20 ottobre 2015
Anche l’Islam radicale vuole giocare a pallone. In Francia una squadra finanziata dai negoziati halal vuole entrare nel campionato dilettanti
I radicali islamici cercano qualunque pretesto pur di farsi strada nel mondo occidentale. In Francia stanno puntando sul calcio amatoriale, come ha rivelato una nota confidenziale dei servizi di sicurezza. È il caso di un club che ha sede nella periferia di Troyes, città della regione Champagne-Ardenne, dove è emerso che i giocatori, finanziati da negozianti halal, organizzano le partite in funzione degli orari dei raduni di preghiera. In questo modo si crea, all’interno della squadra, un clima settario che, di fatto, esclude l’ingresso di persone lontane dal credo musulmano.
Basti pensare a un altro esempio, quello di un’associazione sportiva di Strasburgo, dove le ragazze sono costrette a portare il velo islamico, mentre i ragazzi devono recitare le preghiere durante l’intervallo delle partite.
Sotto la lente è finita anche la predilezione per gli sport da combattimento, come il pugilato, consapevoli del fatto che i fondamentalisti prediligono una lettura ortodossa del Corano. Ci si chiede, perciò, quale sia la finalità intrinseca di chi fa il suo ingresso in un club di boxe. Una delle strutture scoperte è diretta da un ceceno conosciuto per la sua ispirazione radicale. Ma non è tutto. Gli investigatori hanno rilevato la presenza di un gruppo di salafiti che si sono raggruppati nell’area di Marsiglia per fare footing nei boschi, frequentare palestre o praticare la lotta libera, sempre prendendosi delle pause per pregare. Ma il sospetto è che dietro queste attività si nascondano esercitazioni paramilitari.