20 ottobre 2015
Bruxelles verso il sì alla manovra • Assolto De Luca: non ha istigato al sabotaggio della Tav • Il mistero dell’ex giornalista Bbc trovata impiccata nei bagni dell’aeroporto di Istanbul • A Milano quasi una famiglia su due è composta da single • L’algoritmo che prevede i comportamenti umani meglio delle persone • Ogni anno le navi industriali uccidono e buttano in acqua 40 milioni di tonnellate di pesci • Tutto il mondo dice mamma e papà
Manovra L’Europa non boccerà la manovra contenuta nella Legge di Stabilità. La notizia arriva da Bruxelles, con il messaggio riferito all’agenzia Ansa direttamente da una «fonte qualificata» della Commissione Europea. La stessa fonte chiarisce però che l’Europa non accetterà la cosiddetta «clausola migranti», ovvero uno spazio di flessibilità dei conti pubblici pari allo 0,2% del Pil teoricamente giustificabile con le maggiori spese che il nostro paese deve affrontare per fronteggiare l’emergenza degli sbarchi. In pratica, saltano circa 3 miliardi e mezzo della manovra: secondo quanto era stato detto dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti qualche giorno fa, senza «bonus migranti» dovrà essere rinviato al 2017 l’aumento della no tax area, la soglia sotto cui i pensionati non versano l’Irpef, l’unica misura della manovra (insieme al bonus povertà minorile) esplicitamente rivolta alle parti più deboli della società.
De Luca Erri De Luca è stato assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di «istigazione al sabotaggio» nel corso del processo che si è svolto a Torino. Lo scrittore era imputato per alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista nel settembre 2013: «La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti». Erano mesi difficili: c’erano stati attacchi al cantiere di Chiomonte, altri ce ne furono in seguito. Per la procura di Torino, quelle parole, in quel momento, potevano essere incendiarie. Ma, probabilmente, per il Tribunale non valicano i limiti della Costituzione e della libertà di espressione.
Impiccata Jacky Sutton, 50 anni, ex giornalista della Bbc, è stata trovata impiccata coi lacci delle scarpe al gancio della porta in un bagno all’aeroporto di Istanbul, Ataturk, dopo aver perso l’aereo che doveva riportarla a Erbil, Iraq. Secondo la stampa locale la donna era arrivata da Londra alle 10 di sera, ma avrebbe perso la coincidenza due ore dopo. Poi sarebbe scoppiata in lacrime con lo staff della Turkish Airlines perché non aveva i soldi per comprare un nuovo biglietto. Così si sarebbe tolta la vita. Gli amici e i colleghi sollevano molti dubbi sulla versione ufficiale. E chiedono di aprire un’inchiesta perché Jacky «non era il tipo di togliersi la vita in questa maniera». Soprattutto: «Se avesse avuto bisogno di soldi aveva a sua disposizione un network enorme di persone che l’avrebbero aiutata. Questa storia non regge». E in più c’è un precedente. Lo scorso giugno Sutton aveva sostituito Ammar Al Shahbander, ucciso da un’autobomba a Bagdad il 2 maggio, alla guida dell’Institute for War and Peace Reporting, un’organizzazione che supporta i giornalisti e gli attivisti che intendono operare in zone di guerra. E nelle scorse settimane era andata a Londra per la commemorazione dei colleghi. «Quando l’ho incontrata per strada, mi aveva detto che temeva di diventare un bersaglio, ma era così felice di cominciare questo nuovo lavoro che non si è soffermata troppo sui rischi», racconta l’ex collega Lorna Tychostup.
Famiglie Da una ricerca di Francesca Zajczyk, sociologa dell’Università di Milano Bicocca e delegata per le pari opportunità del Comune di Milano, risulta che nel capoluogo lombardo quasi una famiglia su due è composta da single (il 45%), la maggior parte delle coppie si sposa con rito civile (il 70% contro una media nazionale del 42%) e le famiglie di fatto in dieci anni sono raddoppiate (dal 5,3% al 10,1% del totale). (Tebano, Cds).
Data Science Machine Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno inventato una macchina che riesce a prevedere i comportamenti umani meglio degli stessi esseri umani. Si chiama Data Science Machine ed è un grande programma che in tre competizioni pubbliche è riuscito a fare meglio di 615 su 906 ricercatori in carne e ossa. L’algoritmo, in particolare, è riuscito ad anticipare con maggiore attendibilità se uno studente avrebbe abbandonato gli studi entro dieci giorni, se un consumatore avrebbe ripetuto un certo acquisto e se un progetto di crowdfunding sarebbe risultato emozionante. La previsione sullo studente, più delle altre, ha affascinato gli analisti: se i ricercatori si erano concentrati, senza successo, su fattori come la lettura degli appunti della lezione o il ritardo nell’occuparsi delle proprie criticità, la Data Science Machine aveva dato importanza ad altro, per esempio al tempo passato dal ragazzo sul sito online del corso che stava seguendo. L’algoritmo aveva impiegato da due a dodici ore per produrre i risultati attesi, mentre i gruppi di lavoro composti da uomini avevano lavorato mesi interi per individuare i modelli e le variabili più rilevanti (Serra, Cds).
Pesci Nelle reti circolari usate per la caccia ai tonni dalle navi industriali finiscono specie protette che sono considerate scarti: pesci troppo piccoli per essere commercializzati o che non possono alimentare il mercato delle scatolette. E di conseguenza, dopo essere stati uccisi, vengono buttati via. Nel 2013, dichiara la Fao, sono stati sbarcate nel mondo 92 milioni di tonnellate di pesce. E sbarcati non equivale a pescati: il dato non tiene conto delle catture illegali e delle catture accidentali che andrebbero da un minimo di 18 a un massimo di 40 milioni di tonnellate l’anno (Mangiarotti, Cds).
Mamma e papà Il nome della madre e quello del padre sono uguali dappertutto. In inglese mom e dad, in tedesco mama e papa, in francese maman e papa, in greco mamá e mpampás, in russo mama e nana, in turco anne e baba, in caucasico naana e daa, in hindi maa e pipà, a Samoa mama e tama, alle Figi nana e tata, in singalese amma e tatta, in cinese mama e paa, in eskimese anana e ataata, in zulu umama e ubaba, in swaili mama e baba. Motivo: intorno al quinto mese di vita i neonati lanciano i primi segnali di piacere, fatti di vocali e consonanti. A iniziare dalle più facili, quelle più a portata di voce. Come la a, che delle vocali è la più aperta. Basta aprire la bocca e l’ahhh sorge spontanea. Basta chiuderla e respirare col naso perché venga fuori la m. Un intervallo che somiglia molto alla ehm prolungata che noi emettiamo quando cerchiamo di trovare il filo del discorso. E quando il bambino inizia a soffiare tra le due labbra escono i suoni labiali. Cioè p, b, v, d, t. Da questo nascono i mama, gli amama, i naan, i papa, i baba, i tata, eccetera (Niola, Rep)
(a cura di Roberta Mercuri)