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 2015  ottobre 20 Martedì calendario

Che fa in carcere mister Borsalino ovvero Marco Marenco, responsabile della più grande bancarotta nella storia d’Italia (dopo Parmalat)

In cella legge molto, Marco Marenco, il finanziere astigiano accusato della seconda più grande bancarotta della storia d’Italia dopo il crac Parmalat. Soprattutto notizie di economia e finanza. È lieto che nel carcere di Asti abbia a disposizione tutti i giorni Il Sole 24 Ore, si rammarica che invece l’offerta televisiva non comprenda canali che trattano diffusamente di temi economici. A Lugano, dov’è rimasto in carcere dal suo arresto nella primavera scorsa fino all’estradizione in Italia, con la modica somma di un euro al giorno poteva avere in cella la tv via cavo con tutti i canali internazionali.
Nel complesso, l’uomo della bancarotta da 3,5 miliardi che ha coinvolto anche Borsalino è «abbastanza sereno». In isolamento nel carcere di massima sicurezza di Asti, ieri ha ricevuto la visita di Angela Motta, consigliere regionale astigiano, del garante regionale delle carceri Bruno Mellano e del garante della città di Asti, Anna Celamaro. Fa attività fisica, ha preso qualche chilo rispetto a quelli che aveva perso nelle galere svizzere e spera di uscire presto, ha raccontato a chi lo ha visitato. La condizione d’isolamento, a suo dire, non gli pesa affatto. Anzi, forse preferisce così. Dato che lui, accusato di una lunga fila di reati finanziari, non avrebbe grandi argomenti di discussione con assassini e boss malavitosi che hanno popolato la casa circondariale della città piemontese trasformata pochi mesi fa in struttura di massima sicurezza.
Il prossimo 24 ottobre scadono i termini per la carcerazione preventiva, ma il pm Luciano Tarditi ha richiesto il rito immediato per i reati contestati nella richiesta d’arresto (tutti legati ai fallimenti delle sue società attive nei settori del gas e dell’energia) che blocca almeno fino alla decisione del giudice l’iter per la scarcerazione.
Intanto ha anche iniziato a rispondere alle domande degli inquirenti. Lunghe chiacchierate, nelle quali secondo quanto ricostruito ha ricondotto sostanzialmente la storia del suo crac multimiliardario al fatto di essere molto bravo nell’individuare nuove opportunità di business, ma del tutto inadatto a circondarsi di persone capaci di portarle avanti.