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 2015  ottobre 19 Lunedì calendario

Se oggi il Napoli può davvero ambire allo scudetto, lo deve all’intelligenza di Maurizio Sarri. E alla sua capacità di ricredersi

Non sono i punti (15), né le tre vittorie consecutive. Cioè non sono solo queste due cose. È il calcio che gioca, il Napoli, è il fatto di avere il giocatore più forte del campionato, ovvero Gonzalo Higuain. È avere una difesa finalmente solida, dopo anni passati a ballare praticamente a ogni partita. È avere il calciatore italiano più in forma del momento, cioè Lorenzo Insigne.
Il Napoli di Sarri è tante cose e, soprattutto adesso, è davvero una squadra che può ambire a vincere qualcosa, cioè il campionato. Il ritardo dalla testa è relativo. La progressione avuta dopo l’inizio difficile dice che nella classifica delle ultime 5 giornate, il Napoli ha fatto meglio di tutti: 13 punti, contro i 12 della Fiorentina e i 10 della Roma. La differenza reti dice più dieci (18 fatti, 8 subiti), il secondo miglior attacco e la terza miglior difesa in coabitazione con altre squadre. Higuain e Insigne sono entrambi in testa alla classifica marcatori a quota sei gol in otto partite.
Nessuna di queste cose ha senso da sola, ma insieme di senso possono averne molto: il Napoli è forte e ieri ha sconfitto quella che finora era la squadra più in forma del campionato, ovvero la Fiorentina.
Sia attorno, sia dentro tutto questo c’è Maurizio Sarri e la sua intelligenza, che non sta negli schemi, né nel modulo, ma nell’aver saputo ricredersi. Il Napoli di inizio stagione non funzionava, lui ha pensato: e se stessi sbagliando io qualcosa? Ha cambiato qualche uomo e qualche idea. Non banale, soprattutto così raro.