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 2015  ottobre 19 Lunedì calendario

Diabete, ipertensione, colesterolo alto, anoressia e bulimia: sempre più bambini soffrono di patologie prima tipiche degli adulti. In molti casi il fattore scatenante è l’obesità, che colpisce l’11-12% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni

I bambini come i nonni. Malati come i nonni. Basta mettere in fila alcuni numeri per rendersi conto che i più piccoli cominciano ad avere malattia molto, troppo, simili a quelle degli adulti. Degli anziani. Come il diabete, l’ipertensione, il colesterolo alto, l’insonnia, il disturbi dell’umore.

LA BILANCIA
Primo colpevole, l’obesità. Sono i chili di troppo che regalano patologie, fino ad una decina di anni fa, appannaggio quasi esclusivo dei grandi. Il 23% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni sono in sovrappeso, l’11-12% obesi. Un’indagine della Società italiana di pediatria ha rivelato che ben 4 alunni delle elementari su 100 soffrono di pressione alta. Numeri che allarmano gli specialisti (rischio cardiaco) ma non li sorprendono visti il diffuso eccesso di peso e il menù giornaliero degli under 10.
Alimenti troppo salati e poco movimento alla base del rialzo pressorio anche durante l’infanzia. Non solo, anche l’uso eccessivo di internet, almeno 25 ore passate online a settimana – potrebbe aumentare il rischio di pressione alta tra i 10 e i 14 anni. È quanto suggerisce uno studio dell’Henry Ford hospital di Detroit e pubblicata sul “Journal of school nursing”. Coloro che trascorrevano più tempo davanti al video (tra social, email, chat e giochi) si sono dimostrati più a rischio di soffrire di pressione alta oltre che di sovrappeso.
È in continua crescita il numero di casi di diabete di tipo 2 (quello cosiddetto “alimentare” da adulti) tra i piccoli. In Italia ogni dieci bambini ai quali viene diagnosticato il diabete, due hanno proprio questo tipo. Principali indiziati sempre l’alimentazione e la pigrizia. Il 9%, secondo dati del ministero della Salute, non fa colazione e il 33% la fa in maniera scorretta, uno su quattro non mangia ogni giorno frutta e verdura.
E ora, da uno studio condotto dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù pubblicato su “Pediatrics”, si scopre un nuovo effetto legato all’obesità nei bambini: rischio Alzheimer già da adolescenti. È stata individuata, nei giovani con sovrappeso allarmante, l’accumulo della proteina-spia responsabile della malattia cerebrale dell’età adulta. «Si parla del morbo di Alzheimer anche come diabete di tipo 3 – spiega Melania Manco endocrinologa e ricercatrice del Bambino Gesù – è importante aver dimostrato, per la prima volta, che la storia naturale di questa malattia incomincia precocemente, già durante l’adolescenza».

LA BULIMIA
Dal tanto cibo, al poco cibo. Le pazienti anoressiche cominciano ad avere anche 6-7 anni. Malattia dell’età dello sviluppo sta mostrando i primi segni anche durante l’infanzia. Sono 300mila i bambini sotto i 12 che “lottano” con il mangiare. Il 10% del totale.
«Vediamo sempre più bambine che rifiutano il cibo, lo nascondono, hanno uno distorto rapporto con lo specchio – commenta la psichiatra Laura Dalla Ragione che ha fondato a Todi il primo Centro residenziale di terapia per i disturbi del comportamento alimentare -. Più precoce l’età di esordio dell’ossessione per il cibo e maggiori sono i danni che provoca. La cronicizzazione dell’anoressia, come quella della bulimia, è molto rapida e spesso non è facile da individuare».