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 2015  ottobre 19 Lunedì calendario

In Italia ci sono dodici milioni di disoccupati

Sono la bestia nera nella lotta alla disoccupazione, lo zoccolo duro dell’impotenza dei servizi al lavoro, una massa di persone che sta diventando insostenibile. Un esercito di 12 milioni di disoccupati da più di un anno si aggira nell’Europa. Il loro numero è raddoppiato negli anni della crisi, tra il 2007 ed il 2014, e rappresenta la metà del totale della disoccupazione. In Italia i disoccupati da oltre 12 mesi sono quasi due milioni (1.966.000), sono cresciuti di oltre un milione negli anni della crisi e rappresentano quasi due disoccupati su tre. È l’altra faccia della Garanzia giovani che ora ha scoperto un’altra categoria a rischio. Per questo l’Europa lancia un Piano di investimenti per creare milioni di nuovi posti di lavoro, anche se per i disoccupati di lunga durata è molto difficile riuscire a rientrare nel mercato del lavoro. Per queste persone, spesso avanti con gli anni e over 50, risalire sulla giostra del lavoro è quasi impossibile.
Raccomandazione
I disoccupati di lunga durata in Europa rappresentano attualmente il 5% della popolazione attiva e la metà dei disoccupati. L’Italia è messa peggio: rispettivamente il 7,8% della popolazione attiva e il 61,4% del totale disoccupati. Le quote variano tra i diversi paesi: si va dall’1,5% e dal 27,2% dell’Austria al 19,5% e al 73,5% della Grecia. Per questo, l’Europa lancia una forte raccomandazione e propone un piano, che prevede che tutte le persone in cerca di lavoro disoccupate da più di 12 mesi siano oggetto di un esame individuale e di un accordo di reinserimento in un posto di lavoro, offrendo loro un piano concreto e personalizzato per tornare al lavoro. Quanto più passa il tempo e le persone rimangono escluse dal mercato del lavoro, tanto è più complicato che vengano nuovamente assunte. Dei 12 milioni di disoccupati di lunga durata della Ue, più del 60% sono senza lavoro già da più di due anni consecutivi. E ogni anno, una persona su cinque getta la spugna e va a infoltire l’esercito degli inattivi.
La sfida
La nuova sfida dei servizi al lavoro in Europa e in Italia è molto ardua, anche perché non tutti i paesi hanno esperienza di vere politiche attive del lavoro. Prevalgono spesso le politiche passive, che offrono un’indennità di sostegno al reddito ma scarsi servizi. In Italia questa è una delle patate bollenti che finiranno in mano alla nascente Agenzia Anpal (Agenzia nazionale per le politiche del lavoro), prevista dal Job Act (Dlgs.150 del 24 settembre), che vedrà la luce e l’operatività nel primo trimestre 2016. La proposta europea prevede azioni specifiche per i disoccupati di lunga durata da parte dei servizi all’impiego: incoraggiare l’iscrizione dei disoccupati di lunga durata presso un servizio all’impiego; fornire a ciascun disoccupato di lunga durata una valutazione individuale approfondita e un bilancio di competenze entro e non oltre i primi 18 mesi di disoccupazione; offrire un’opportunità di reinserimento in un posto di lavoro a tutti i disoccupati di lunga durata iscritti entro 18 mesi.
Se i disoccupati di lunga durata corrispondono alla metà dei disoccupati totali, solo il 20% dei programmi europei sono loro destinati e in vari paesi i disoccupati di lunga durata non hanno accesso a servizi personalizzati. I programmi offerti a questa categoria di disoccupati spesso non riescono a coinvolgere i datori di lavoro.