La Stampa, 19 ottobre 2015
Lo studio Quinn, chiamato a farla pagar cara alla Volkswagen, è il più agguerrito del mondo (un miliardo di fatturato l’anno)
Come vi sentireste, se vi capitasse di affrontare una causa contro lo studio legale più temuto d’America? È la sensazione di disagio che probabilmente sta avvertendo in queste ore la Volkswagen, dopo aver scoperto che il gruppo Bentham ha assunto Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan per presentare una class action, con cui spera di portarle via 40 miliardi di dollari.
Il titolo di essere uno degli studi più temuti al mondo è stato assegnato ufficialmente alla “firm” di Los Angeles da Law360, un sito specializzato del settore, ed è solo l’ultimo in una lunga serie di riconoscimenti. Del resto, per capire la forza di questo colosso delle cause, basta guardare l’elenco dei suoi clienti. La Fifa lo ha assunto per difendersi, dopo lo scandalo che ha distrutto la reputazione del presidente Blatter. Google lo ha scelto, per sostituire un altro studio che le aveva fatto perdere una causa milionaria sui brevetti. A Quinn Emanuel si sono rivolti anche la Sony, la Cisco, la Qualcomm, e persino l’Irs, il terribile fisco degli Stati Uniti, che lo aveva assoldato per fare l’audit della Microsoft. Ne è seguita una causa nella causa, perché l’azienda fondata da Bill Gates era così terrorizzata dalla prospettiva di scontrarsi con questo studio, che aveva messo in discussione la legalità del suo impiego da parte dello stato.
La “firm” più temuta al mondo è stata fondata nel 1986 a Los Angeles da John Quinn, Eric Emanuel, David Quinto e Phyllis Kupferstein. Adesso ha 17 sedi in tutto il mondo, da Hong Kong a Mosca, da Sydney a Monaco di Baviera, e impiega circa 700 avvocati. Oltre il 35% dei dipendenti si è laureato a Yale, Harvard, Columbia, Stanford o Nyu, cioé le migliori facoltà di legge degli Stati Uniti. Nel 2013 ha generato ricavi per quasi un miliardo di dollari. Dietro a questo mostro di bravura, c’è soprattutto la mano di John Quinn, uno dei fondatori che è regolarmente nelle classifiche dei migliori avvocati americani stilate dal National Law Journal. John viene da Harvard, dove ha diretto la Harvard Law Review come il presidente Obama, e dal 1976 si è specializzato nella corporate law.
Quinn è preparatissimo, precisissimo, e chiede sempre il massimo ai suoi dipendenti, però pensa pure che la chiave del successo stia nella rilassatezza dei modi e l’informalità delle abitudini. Il suo studio, infatti, è forse l’unico al mondo che non possiede un “dress code”. In altre parole, puoi presentarti anche in ciabatte e costume da bagno, o magari con la barba lunga, a patto che poi fai bene il tuo lavoro. Vincere è l’unica cosa che conta. Come arrivarci, poi, è relativo alle qualità di chi conduce la causa. L’opposto, probabilmente, della mentalità regnante alla Volkswagen, che renderà molto difficile per la casa tedesca capire il suo avversario.