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 2015  ottobre 19 Lunedì calendario

Come blindare Roma per il Giubileo. Tra le date pericolose, il 4 settembre 2016, quando sarà canonizzata Madre Teresa di Calcutta

Alla fine, l’unico a non essere preoccupato per la sicurezza del Papa durante il Giubileo è il Papa. Ancora tre giorni fa Bergoglio è uscito a sorpresa dal Vaticano per andare a visitare un dormitorio per senzatetto, scortato in macchina da un solo gendarme. Durante tutto l’Anno Santo non userà la Papamobile blindata né vuole essere circondato da poliziotti che ne limitino il contatto con i pellegrini. Ma, appunto, è il solo a essere così tranquillo. Gli apparati di intelligence italiani e stranieri, pur ribadendo l’assenza al momento di una minaccia terroristica specifica che vada oltre la propaganda mediatica del Califfato e quelle immagini di San Pietro con la bandiera nera dell’Is diffuse sul web, temono l’azione del singolo, del lupo solitario che si radicalizza in segreto e nel segreto si arma per compiere un attentato. Il più eclatante possibile, secondo la logica delle stragi dell’ultimo biennio. E il Giubileo può esserne il proscenio perfetto, perché gli eventi non si concentrano all’interno di un unico perimetro sorvegliabile come per Expo, e perché saranno spalmati durante tutto l’anno.
L’ESERCITO IN STRADA
La prima misura, la più ovvia, l’ha anticipata il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Dal primo gennaio al 30 novembre 2016 saranno inviati nella capitale 1.500 militari per rafforzare il dispositivo di sicurezza, per una spesa prevista di 22 milioni di euro. Non solo. Col decreto di riforma della Pubblica amministrazione sono state disposte, per il Giubileo, 2.500 assunzioni straordinarie nelle forze di sicurezza (1.050 poliziotti, 1.050 carabinieri e 400 finanzieri), e altrettante nel 2016, per un totale di 5.000 in tutta Italia. Ma cosa va presidiato? I potenziali obiettivi sono migliaia, e l’ordinanza generale del questore di Roma si sta definendo in queste ore. Gli agenti, anche in borghese, saranno dislocati attorno a tutte le basiliche della città sia in centro che in periferia, lungo i percorsi di incanalamento dei pellegrini, negli aeroporti di Ciampino e Fiumicino e alla stazione Termini. Come è stato fatto a Milano, anche nello scalo romano (dove già adesso transitano più di 500mila persone al giorno) saranno posizionati metal detector all’ingresso dell’area protetta dei binari e saranno previsti controlli a campione dei bagagli dei passeggeri.
LE TRE GIORNATE A RISCHIO
Otto dicembre, 8 febbraio, 4 settembre. Sono queste le tre date che la nostra Antiterrorismo considera ad altissimo rischio, perché l’affluenza dei pellegrini sarà massima. L’8 dicembre per l’apertura della Porta Santa di San Pietro. Ma anche l’8 febbraio, quando per la prima volta le spoglie di Padre Pio lasceranno San Giovanni Rotondo e saranno esposte, fino al 14 febbraio, nella basilica. E poi il 4 settembre, la domenica scelta da Papa Francesco per canonizzare madre Teresa di Calcutta. Tre eventi planetari. Nella piazza di San Pietro verranno creati per tutta la durata del Giubileo due varchi con scanner computerizzati, uno per i turisti e l’altro dedicato ai pellegrini. Non solo: per accedervi bisogna registrarsi al sito ufficiale della Santa Sede, lasciando i propri dati anagrafici. «Sapremo in anticipo chi sta arrivando, da dove, quando, con quale mezzo e quale percorso seguirà», spiega un investigatore.
I TIRATORI SCELTI
Non sarà però soltanto faccenda di soldati, poliziotti e controlli a tappeto. Il Viminale ha stanziato 45 milioni di euro per potenziare l’”arsenale” tecnologico. Si parla dell’acquisto di una flotta di droni muniti di teleobiettivo, anche se la notizia non trova ancora conferme: i droni infatti possono essere utili nel caso di manifestazioni stanziali, ma è più difficile utilizzarli per cortei che si dipanano tra i palazzi. È certo invece il potenziamento del sistema di videosorveglianza: sarà verificato il funzionamento di tutte le telecamere presenti in città. Misure che si assommano a quelle del piano Antiterrorismo di Roma (non ne è stato creato uno ad hoc per l’Is, è stato semplicemente aggiornato quello esistente), che prevede l’impiego di tiratori scelti sui tetti, nuclei di artificieri per la bonifica dei percorsi dei pellegrini, squadre speciali di pronto intervento. Nelle settimane scorse sono state provate situazioni di crisi, simulando interventi nel caso di sequestri di persona e di un attentato ai convogli della metropolitana.
LE DUE SALE OPERATIVE
Seguendo il “modello Expo”, dunque, ci saranno due sale operative aperte h24 per l’intero anno del Giubileo dove confluiranno tutte le informazioni e gli aggiornamenti degli uomini sul terreno. Quella centrale, la “sala Grandi Eventi”, nei locali della Questura di Roma, e quella internazionale, la Soi, in funzione presso la Criminalpol. Sarà quest’ultima a raccogliere gli “alert” inviati dai servizi segreti esteri, nonché a valutare la pericolosità dei soggetti segnalati in arrivo a Roma.