Corriere della Sera, 19 ottobre 2015
Piano di costruzioni del governatore Toti in Liguria. Accuse di «cementificatore» dalle opposizioni. Lui risponde: «Soccorso a quattromila disoccupati»
GENOVA Nei giorni scorsi Raffaella Paita, capogruppo del Partito democratico all’opposizione in Regione Liguria, si è lamentata dell’«immobilismo» della giunta guidata da Giovanni Toti. Oggi quella giunta approva un nuovo Piano casa, la legge regionale che regola il settore abitativo, e Paita si corregge: «Meglio immobili che devastatori».
Si annuncia una battaglia politica dai toni bellicosissimi. Toti difende a muso duro il nuovo Piano: «Non c’è sviluppo senza ripresa edilizia – dice —, gli indici immobiliari sono un termometro dell’andamento dell’economia. Noi cerchiamo di far ripartire un settore edile con 4 mila disoccupati e un territorio ingessato dalla burocrazia della sinistra».
Non solo il Pd ma anche gli ambientalisti, colpiti come da una bomba da questo Piano casa, puntano il dito sulla norma (anticipata dal Secolo XIX ) che permette attività edilizia nei parchi e concede a chi riqualifica immobili di aumentare i volumi del 35 per cento. Alice Salvatore del Movimento Cinque Stelle è lapidaria: «Secondo noi ci sono elementi di incostituzionalità». Una nuova stagione di cementificazione si aprirà in Liguria violando splendidi paesaggi? «Non si viola proprio niente – ribatte Toti —. In Liguria i parchi sono anche troppi ma va bene così. Noi abbiamo solo reso tutto più chiaro, nessuno pensa a costruire un grattacielo a Portofino». Fa eco l’assessore Marco Scajola: «Abbiamo semplificato una babele di norme che lasciava il cittadino nell’incertezza, la nostra legge è permanente e non sarà prorogata ogni sei mesi come quella della giunta Burlando».
I parchi della Liguria per il momento stanno cautamente a guardare: «Sono sicuro che se ci mettiamo intorno a un tavolo e parliamo si può fare qualcosa di buono – dice Roberto Costa del parco dell’Antola —. Recuperare aree semi abbandonate può essere un bene». Quanto alle Cinque Terre, Scajola tira fuori la briscola: «Lavoriamo per dichiarare le Cinque Terre patrimonio dell’Unesco, altro che devastatori». Da Legambiente, però, la diffidenza è forte: «Un territorio come il nostro – dice il responsabile ligure Santo Grammatico – ha bisogno di essere alleggerito e non appesantito da nuovo cemento».
Mentre sul fronte politico le accuse di «cementificatore sarai tu» si incrociano (Toti:«Cos’ha fatto Burlando in questi anni? Il risultato si vede, alluvione dopo alluvione»; Paita: «Dopo la rapallizzazione ecco la totizzazione»), la giunta di Toti si è assicurata l’appoggio degli industriali, edili, ingegneri in apnea da lavoro e l’opposizione guarda agli ambientalisti. Il governatore annuncia che è solo l’inizio: «Oggi il Piano casa, domani quello del commercio, partiremo con la liberalizzazione degli orari e metteremo mano alla grande distribuzione. Rispetto per le Coop ma è ora che la Liguria apra le porte alla concorrenza».